Movimento Fastweb 5 Stelle. L’enorme conflitto di interessi di Beppe Grillo.

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sono due imprenditori politici, proprietari assoluti del marchio “Movimento 5 Stelle”.

Un partito politico che per ora è sulla cresta dell’onda: basti pensare che un perfetto sconosciuto come Cancelleri è risultato tra i candidati in assoluto più votati in tutta la regione Sicilia. Gli è bastato presentarsi accanto al comico ligure per ottenere tale risultato.

Sono due i punti di forza del programma di Beppe Grillo:

1. Non ricevere finanziamenti pubblici.

2. Enfatizzare il ruolo di Internet come mezzo di democrazia diretta

Le due cose sono collegate:

Se non prendono soldi pubblici, da chi ricevono sostegno economico i grillini?

Impossibile pensare che si reggano solo sulle donazioni.

Spesso la soluzione alle domande che uno si pone è sotto il proprio naso:

Ecco l’homepage di beppegrillo.it

Ebbene sì, BEPPE GRILLO PRENDE SOLDI DA FASTWEB. Non direttamente, ma tramite l’agenzia pubblicitaria di Google, AdSense, che raccoglie i soldi delle varie aziende (in questo specifico screenshot, Fastweb) e fa apparire sui nostri schermi la pubblicità dell’azienda che più si addice ai gusti di chi usa quel computer: uno strumento orwelliano, un software semantico che si ricorda ogni nostra ricerca online.

Pertanto, un’azienda che fornisce servizi internet dà soldi (sotto forma di pubblicità raccolta da AdSense) ad un partito politico il cui programma si basa sulla diffusione di Internet.

Un conflitto di interessi economici GIGANTESCO.

Ogni volta che sentirete Grillo urlare che “la Rete è la libertà”, sappiate che riceve soldi per farlo.

E’ fasullo. Lo fa per guadagnare soldi di pubblicità.

Ci pare chiaro, no?

Essendo la pubblicità di AdSense (in questo caso, Fastweb) a finanziare Grillo e Casaleggio, non stupisce che il loro partito si basi sulla diffusione capillare di Internet: serve a fare arricchire il loro portafogli. (Ricordiamo che Casaleggio con Internet ci lavora e ci guadagna, quindi anche qui il conflitto di interessi è palese). Questo spiegherebbe anche le violente reazioni ogniqualvolta un membro del partito osa andare in TV. L’esclusiva del Movimento 5 Stelle è su internet.
La presenza di pubblicità sul blog influisce anche sulle proposte del Movimento di Grillo e Casaleggio: quando è venuto in Sicilia Beppe Grillo avrà raccontato di come proprio in Sicilia il suo sponsor Fastweb vende i suoi dipenenti come fossero carne secca? Sicuramente no. E poi si lamenta del precariato! Proprio lui, che, di fatto, accetta soldi da chi rende precaria l’esistenza di centinaia di persone. O magari, se l’avesse fatto, AdSense non avrebbe potuto comunque evitare di sbattere il logo Fastweb (o dei Compro Oro o di qualsiasi altra azienda) sopra il volto barbuto del comico genovese, sfruttando così la sua popolarità e il suo messaggio.

Ci sembra questo un (certamente remunerativo) errore nella strategia di comunicazione del movimento, compiuto da un un uomo come Casaleggio, così attento alle dinamiche della rete. Permettere a Google di usare il principale interfaccia pubblico del partito per QUALSIASI messaggio pubblicitario porterà tanti soldi ma solleva dubbi sull’integrità del programma politico.

Facciamo un esempio, prendendo altri due partiti politici agli antipodi rispetto al M5S: Futuro e Libertà e il Partito Comunista dei Lavoratori. Ecco le loro homepage: come potete vedere, non fanno lo stesso errore strategico di Casaleggio, non vendono ad Adsense i loro visitatori e di conseguenza non ci guadagnano un lira con le nostre informazioni personali.

Qualche anno fa, quando ancora non era così potente, Grillo pubblicizzava prodotti scadenti durante i suoi spettacoli; ora  è evidentemente cresciuto e anche i suoi sponsor sono più potenti, ma anche le contraddizioni stanno crescendo in maniera esponenziale.

64 pensieri su “Movimento Fastweb 5 Stelle. L’enorme conflitto di interessi di Beppe Grillo.

      • Il Blig di Beppe Grillo non ha nulla a che vdere con il M5S, se non come punto d’accesso scavalcabile ai portali e ai forum per gli iscritti e i rappresentanti. Tra l’altro il banner si può facilmente rimuovere tramite ad-block, plug-in che è conosciuto da tutto il mondo.
        ono ben altre le contraddizioni in seno non solo al Grillopensiero ma a tutto il M5S, di cui sono attivista. Questo tuo è il classico nulla a cui appigliarsi quando non si sa dove e come cercare.

      • @iltoma
        Gentile iltoma
        ti rispondiamo solo per dovere di cortesia verso gli ospiti, visto che tu reputi queste nostre obiezioni “il classico nulla a cui appigliarsi quando non si sa dove e come cercare.”
        Non capiamo perchè, trattandosi di “nulla”, tu perda tempo a risponderci. Ma sono tante le cose che non capiamo, quindi andiamo avanti.
        Tu dici:
        “Il Blig [sic] di Beppe Grillo non ha nulla a che vdere [sic] con il M5S”
        Se è così, perchè inserire l’indirizzo del blog all’interno del simbolo elettorale? Qual è la ragione, se sono due cose “che non hanno nulla a che vedere” l’uno con l’altro?
        Riguardo questo argomento, ti riportiamo un commento apparso sul blog di informatica gestito da Merlinox
        “Secondo me promuovere un sito esplicitamente commerciale, tramite un logo elettorale, senza pagare una lira di tasse pubblicitarie è una cosa non corretta.”
        link:
        http://blog.merlinox.com/il-rendimento-economico-di-grillo/
        in pratica Merlinox sostiene, e noi siamo d’accordo, che queste elezioni sono state una enorme campagna pubblicitaria ESENTASSE basata sullo spam sul simbolo elettorale.
        Infine, una domanda.
        Quali sarebbero secondo te le “contraddizioni in seno non solo al Grillopensiero ma a tutto il M5S, di cui sei attivista.” ?
        Così, per sapere le opinioni degli attivisti. Non sentirti obbligato a rispondere, eh.
        Ciao!

  1. Comincia la campagna elettorale, questo articolo riceve diverse visite dalla piattaforma disqus.com (usata da Casaleggio Associati), e spunta un sito nuovo di pacca per le elezioni…
    Piuttosto, rivolgiamo un invito a tutti i seguaci del movimento di Beppe Grillo: perchè non chiedete ai proprietari del vostro partito di pubblicare gli introiti pubblicitari del blog?
    Altro che le ostriche di Fiorito…

    • Personalmente commentavo solo in merito a quanto postato, ritenendo non corretto il paragone fra un blog e i siti web di altri partiti. Forse sarebbe il caso di confrontare tali siti con quello del M5S. Per quanto riguarda le visite da disqus, nel mio caso qualcuno ha commentato contro Grillo sul FQ riferendosi a questa pagina e per curiosità mi sono collegato(ed immagino come me altri). Saluti

      • Gentilissimo Paolo,
        1. questo articolo è stato pubblicato nell’Ottobre 2012; in quella data il sito di cui parli tu ancora non esisteva, e se esisteva noi non lo conoscevamo; ma ciò non importa granchè, visto che.. (continua al punto 2)
        2. Beppe Grillo sul logo del suo partito NON HA MESSO l’indirizzo del sito di cui parli tu, ma ha messo sotto le 5 stelle la scritta www .beppegrill o.it . proprio il sito che usa adsense e che lucra sui dati personali degli attivisti. se tu inserisci all’interno di un simbolo elettorale l’indirizzo di un sito di e-commerce, allora qualche perplessità viene.
        3. grazie per la precisazione sulle visite da disqus, ci hai tolto un dubbio.
        saluti,
        la redazione.

  2. Pingback: I finanziamenti occulti del Movimento 5 Stelle e le ostriche di Fiorito. | ilfiumeoreto

  3. Spero che ti stia scherzando, perché sennò ti meriti un bel ignorante! Ma sai come funziona adsense e adwords!? Quale tipo di pubblicità viene inserita non la decidi te ma nemmeno google la decidono i tuoi cookie! In base ai dati che sono salvati sul tuo pc e alle ricerche effettuate su google viene visualizzata la pubblicità più adatta alle informazioni presenti! Ad esempio a me che ho un Mac mi viene visualizzata la pubblicità di mackeeper!
    Ma il problema non è questo, è il fatto che tu reputi questo metodo di autofinanziamento a pulito, un conflitto di interessi! Ma sai cosa è il conflitto di interessi!? Ma vergognati!!!

    • Gentilissimo Andrea Sgambato,
      non abbiamo alcun problema ad ammettere che non siamo dei tecnici, e che i meccanismi di Adsense siano molto più complessi di quello che questo articolo riesce a spiegare.
      Fatto sta che, in concreto, Beppe Grillo guadagna parecchi soldi con le visite al suo sito internet, il cui indirizzo è stato ADDIRITTURA inserito all’interno del simbolo elettorale del partito di sua proprietà.
      Il conflitto di interessi nasce dal fatto che la presenza online del M5S favorisce i guadagni privati dei proprietari del logo M5S (Grillo/Casaleggio).
      E poi, se dici che è un modo pulito di guadagnare, perchè tanta reticenza nel rendere pubbliche le somme guadagnate?
      Ci sembra una mancanza di trasparenza nei confronti dei militanti e dei semplici simpatizzanti, le cui ricerche online vengono vendute in cambio di parecchio denaro.
      Dici che non c’è conflitto di interessi?
      La tua è un’opinione legittima, rispettabile, ma che ci vede profondamente in disaccordo.
      Distinti saluti.
      p.s.
      per quanto riguarda la richiesta di provare vergogna, mi dispiace ma non è il nostro forte..

      • Parecchi soldi!? Ma non puoi dire che non sei un tecnico e che non conosci i meccanismi adsense e poi dire che guadagna parecchi soldi! Io ad es prendo 0,001€ per visualizzazione della pagina, un’inezia! Mi servono 1000 accessi per fare 1€! Tieni invece presente che la gestione del sito costa e il server che lo ospita costa e molto più di 1€!!! Ma prima di sparare m…a sugli altri informati!
        Io ti dico liberamente non ho votato Grillo perché mi ha fatto girare le p…e quando ha cacciato dal movimento un suo sindaco solo perché ha detto la sua, ma non mi piacciono queste cose che sput…..o le gente senza motivo.
        Per forza che è stato inserito il sito, il sito che parla esclusivamente del movimento 5 stelle si appoggia sempre sul sito beppegrillo.it, che sarebbe servito acquistare un nuovo sito!? A nulla, anzi solo a buttar via i soldi, invece ha messo un sotto-sito all’indirizzo ww w.bepp egrillo.it/movimen to/
        E chi ti dice che i guadagni vadano a privatamente a Grillo/Casaleggio? Da quando ci sono i siti internet autofinanziati ci sono anche le pubblicità e queste servono solo per coprire UNA PARTE dei costi!
        Ma che reticenza!? Gliel’hai mai chiesto!? Si è mai rifiutato di pubblicarli!? NO!

  4. caro senza filtro/ andrea sgambato,

    -cominciamo dalla fine: tu scrivi
    “Ma che reticenza!? gliel’hai mai chiesto!? Si è mai rifiutato di pubblicarli!? NO!”
    ti rimandiamo a questo nostro articolo

    Beppe Grillo, Adsense e i fondi nascosti del Movimento 5 Stelle. La nostra inchiesta continua.


    come puoi vedere, evidentemente, all’interno del M5S l’argomento è tabù. gli stessi attivisti dànno risposte contraddittorie; un segno che nessuno sa con chiarezza a chi vanno gli introiti e come vengono distribuiti.

    -per quanto riguarda le visite, ti rimandiamo a questo ottimo articolo che spiega graficamente alla perfezione il giro di denaro che potrebbe scaturire dal traffico internet e dall’attività politica di Grillo, fatta da gente che con Internet ci lavora e la cui competenza e autorevolezza in materia è immensamente superiore alla nostra.
    ecco il link:
    http://blog.merlinox.com/il-rendimento-economico-di-grillo/
    tra l’altro, è il parere di un tecnico, quindi dovrebbe interessarti.
    – tu parli di 1000 visite al mese per il tuo sito, e penso che da solo potrai arrivare a capire che i tuoi numeri e quelli del sito di Grillo non sono proprio paragonabili.

    saluti!

    p.s.
    non siamo sicuri che adsense consenta di pubblicare gli introiti per clic al proprio blog (consente invece di pubblicare gli introiti lordi annuali). ti consigliamo di cancellare quella parte del commento per evitare brutte sorprese. se vuoi lo modifichiamo noi.

  5. Hai proprio ragione! Quanto è più bello sapere che i soldi delle nostre tasse sono spartiti equamente tra tutti i partiti che possono prenderseli, piuttosto che sapere che qualcuno potrebbe pagare di sua spontanea volontà pur di mettere della pubblicità nel sito di un partito, e magare usare quei soldi per …che so… per sanità, istruzione, cose così. SEI UN GENIO!
    PS: però vedo che il anche PCL sta cadendo nella trappola, con quel bottone PayPal in bella vista…

    • Sia Lusi che Fiorito sono andati in carcere, sai?
      Il fatto che chi abusa dei finanziamenti ai partiti possa rischiare la galera dimostra che i soldi pubblici sono appunto pubblici, i rendiconti sono a disposizione di tutti, si sa quanti sono e quando vengono spesi in maniera truffaldina la gente lo viene a sapere (e quindi non vota più per quei partiti) e la magistratura può intervenire.
      Per quanto riguarda Paypal, si parla di donazioni volontarie, non di pubblicità. Quando vedrai una pubblicità di “compro oro”, o di “fastweb” o di “vuoi conoscere ragazze asiatiche?” sul sito di un qualsiasi partito politico italiano, ripassa da qui e ne parleremo senz’altro.
      e poi, per quanto riguarda le donazioni Grillo non può proprio parlare: da qualche giorno è uscita la notizia di strani movimenti tra le casse del Movimento 5 Stelle e quelle del proprietario del blog di Grillo. potrebbe FORSE sembrare che parte delle donazioni volontarie al M5S FORSE potrebbero finire a Google! Leggi qua:

      Grillo continua a incassare e i grillini ad ignorare


      se è troppo complicato per te (sono cose abbastanza tecniche) ecco la versione semplificata

      Grillo e la cresta Web: versione semplificata.

      saluti!

      • Ma io non parlavo di soldi delle nostre tasse “spesi in maniera truffaldina” bensì semplicemente di “spartiti equamente tra tutti”, non travisarmi.
        Certo però che paragonare una volontaria donazione tramite PayPal ad un volontario click su un banner che è stato volontariamente pubblicato da qualcuno che lo ha pagato volontariamente di tasca propria per metterlo là … hai ragione: non c’è paragone!
        Infatti nessuno obbliga qualcuno a cliccare su un banner, o a pagare per pubblicare un banner, o a donare via Paypal; mentre qualcun altro obbliga i nostri soldi a finire in certe tasche.
        La differenza tra soldi pubblici e soldi generati dalla pubblicità … Ti credo che agli altri partiti non serve: prendono finanziamenti pubblici, tasse nostre. Ma se qualcuno clicca su un banner di sua sponte, il quale banner è stato messo lì da un pagante di sua sponte … quelli sono soldi il cui possessore ha deciso di spendere così, senza nessun obbligo.
        Preferisci che le tasse che tu paghi vadano nelle tasche di OGNI partito che deve auto-promuoversi, o preferisci che loro si paghino le proprie spese coi soldi che si guadagnano da soli?
        …e magare usare le nostre tasse per altro …che so… per sanità, istruzione, cose così.
        Questo è un passo in quella direzione; altri consigli sono ben accetti.
        CIAO!

  6. @Doz
    probabilmente la legge sul finanziamento pubblico va cambiata, questo a noi non interessa.
    A quanto pare, invece, Casaleggio e/o Grillo decidono di optare per questo strano modo di finanziarsi e contemporaneamente fare arricchire una megamultinazionale come Google, rivendendo le informazioni personali degli utenti e riducendo lo spazio del blog (che è anche la sede del partito!) a una specie di volantino pubblicitario.
    Oltretutto i guadagni non vengono pubblicati, e nessuno conosce i bilanci oltre a chi incassa, naturalmente. Addio “trasparenza”. Gli stessi militanti non sanno che dire. Anche il simbolo elettorale non è immune da quello che l’ottimo blogger Merlinox ha definito vero e proprio SPAM.
    Se questo è un passo in una direzione, allora la nostra piccola e noiosa inchiesta è una barriera architettonica.

    Saluti!

    • e comunque, tutti vorremmo ridurre gli sprechi, abbasso i soldi ai partiti, viva i soldi a scuole e ospedali!
      ma i soldi non crescono sugli alberi.
      per finanziarsi bisogna fare delle scelte, se si sceglie di farlo con Google allora bisogna trarne le conseguenze politiche.
      se questo è il tipo di capitalismo e di finanziamento ai partiti che il M5S/Casaleggio/Grillo hanno in mente, lo dicano, nessun problema, anzi potrebbero pure rivendicare l’uso di Adsense o quello che è. i commenti di Doz e SenzaFiltro sembrano accettare tranquillamente questa forma di finanziamento tramite Google.
      però addio ai sogni di Chavez di cui parla il neo senatore m5s Pepe, persona che rispettiamo profondamente per il suo percorso umano e politico.

  7. la cosa più semplice: sul sito del partito di Chavez http://www.psuv.org.ve/ non c’è pubblicità ad aziende varie. anche loro adottano strategie online aggressive e ragionate (donazioni volontarie, pdf col programma, giornali di partito, kit di propaganda, grafiche accattivanti e iniziative varie) perchè non sono stupidi come PD e PDL, però lo fanno perchè questi sono i tempi, non basano su Google le loro entrate.
    poi, la politica di Hugo Chavez (per quel poco che ne sappiamo, eh) non aveva tempo per parlare di finanziamento pubblico: il Venezuela è ancora oggi (forse meno di prima?) un paese povero e violento, le priorità della sua politica sono state altre e il contesto è molto diverso dall’italia di oggi; e comunque aveva tutt’altra ideologia riguardo il capitalismo.
    Ripetiamo, va bene finanziarsi facendo arricchire Google, è pienamente legittimo. Potreste anche rivendicarlo come punto programmatico per far risparmiare lo Stato e dare soldi a scuole e ospedali. Dal tono dei commenti sembra che alla gente la cosa non dispiaccia (come non sembra dispiacere la scarsa trasparenza sui conti interni).
    Ma da questa scelta di finanziamento è doveroso trarre delle conseguenze politiche.
    Quindi, addio lotta al capitalismo (Chavez) e benvenuti nel capitalismo digitale/politico.
    Sfruttare Google per il finanziamento privato di un partito politico ci sembra un po’ lontano dal bolivarismo, tutto qui, poi magari ci sbagliamo.
    saluti
    p.s.
    Se volete documentarvi su cosa è Google oggi, vi consigliamo questo straordinario articolo
    http://kelebeklerblog.com/2013/02/07/regina-dugan-la-signora-dellonnipotenza

  8. ma per favore! se hai la pubblicità di Fastweb sul blog di grillo si vede che google ti ha ricondotto a quel prodotto, il sito è staccato dalla pubblicità di google, a me ad esempio è uscita la pubblicità di G2play, dovrei pensare che grillo è finanziato da un sito di videogiochi, ahahahah cel’ho semplicemente perchè google basato sulle mie ricerche sa che sono interessato a quel tipo di pubblicità dato che fa sempre una raccolta di dati nei suoi utilizzi tra cui i nostri possibili interessi con degli algoritmi appositi.
    Funziona come funzionava MSN messenger, senza saperlo MSN raccoglieva i dati dalle tue conversazioni su delle parole chiave, se scrivevi alfa romeo dopo qualche giorno era possibiel che ti arrivasse un email pubblicitaria riguardante automobili o cose del genere.

  9. Ci fa piacere che anche tu ti sei accorto della somiglianza fra M5S e MSN (o qualsiasi altra azienda).
    Se per te va bene così, cioè che un partito usi la propria sede politica per fare pubblicità a QUALSIASI AZIENDA PAGHI QUELLO SPAZIO, va benissimo.
    Però non si dica che Grillo è in politica per fare un piacere all’Italia, visto che ci guadagna (anzi, non si sa neppure QUANTO e SE ci guadagna, visto che i bilanci ad oggi sono nascosti).
    ciao!

    • no, non ho detto che il movimento 5 stelle somiglia a MSN ma il funzionamento delle pubblicità di google funziona così, Grillo prende soldi dal blog come qualsiasi altro cristiano che apre un blog e ci mette una pubblicità di google, e quella pubblicità che tu hai visto esce a te ma non ci sono collegamenti tra Fastweb e Grillo, il riquadro della pubblicità funziona separatamente dal resto del sito, pesca i dati da google e le mette in base all’utente non in base al blog o titolare del blog.

      Spero che ora ti sia reso conto del granchio che hai preso

  10. Gentilissimo Serafino,
    nessun granchio. Se tu avessi letto l’articolo con attenzione (cosa di cui dubitiamo, a questo punto) avresti notato che noi diciamo letteralmente:
    ” AdSense non avrebbe potuto comunque evitare di sbattere il logo Fastweb (o dei Compro Oro o di qualsiasi altra azienda) sopra il volto barbuto del comico genovese, sfruttando così la sua popolarità e il suo messaggio.”
    Il problema NON è Fastweb in sè. Il fatto è che Grillo e Casaleggio permettono a QUALSIASI azienda di farsi pubblicità sul loro sito, mischiando il messaggio politico al messaggio pubblicitario, un mix che suscita, almeno in noi, un sentimento grottesco di straniamento.
    Non ti va bene Fastweb come esempio? Bene, allora guarda questo altro esempio di pubblicità apparsa sul blog di Grillo. Questo è il link:

    Grillo e la pubblicità ingannevole sul suo sito

    Hai capito cosa intendiamo dire, adesso?
    Come vedi, il problema non è Fastweb in sè.
    Arricchirsi sfruttando il messaggio politico, fare soldi con la pubblicità facendo arricchire anche la mega-corporation Google: questa è la squallida realtà del Movimento 5 Stelle.
    Speriamo di esserci spiegati meglio.
    Saluti,
    la redazione.
    p.s.
    Salutaci Pirandello!

    • a parte che l’articolo com’è sembra proprio cercare appigli a più non posso dove la questione fastweb è palesemente sottolineata giusto per portare acqua al proprio mulino, in ogni caso ho voluto evidenziare il funzionamento proprio perchè la pubblicità sul blog di grillo è una normalissima pubblicità, come qualsiasi altro bloggher, vorresti dire che un blog basato sulla religione o qualsiasi altro tema non può ricevere dei finanziamenti da pubblicità?

      tutti gli spettacoli teatrali hanno portato grossi introiti a Grillo il blog è opera sua e vale quanto un suo spettacolo con al differenza che si tratta di una piattaforma differente dal teatro

      • “vorresti dire che un blog basato sulla religione o qualsiasi altro tema non può ricevere dei finanziamenti da pubblicità?”

        Il blog in questione è anche la sede (stando al non-statuto) di uno dei principali partiti politici italiani.
        Per votare negli spazi di democrazia interna bisogna passare dal blog. Per contribuire ai finanziamenti del partito bisogna accedere al blog privato di Grillo.
        Abbiamo fatto notare che gli altri partiti non lucrano sulle visite ai loro siti.
        Insomma, è il blog di Grillo quindi i soldi vanno a lui, ma è anche la sede del movimento, quindi i soldi vanno a…? E in che proporzioni?
        Sono domande lecite, che vanno poste a uno dei principali partiti italiani, oppure sono solo delirii paranoici di gente (noi) in disperata ricerca di attenzione?
        Ognuno può farsi un’idea in base ai propri convincimenti.
        Se tu non sei d’accordo con noi, pazienza, non tentiamo neanche di convincerti, avrai le tue buone ragioni.
        Ci sembra chiaro però che difficilmente il M5S potrà portare avanti battaglie contro il monopolio di Google sul web, visto che Google raccoglie la pubblicità che finanzia Grillo/M5S/Casaleggio.
        Al momento questa è la situazione, ma non è escluso che nel prossimo futuro le cose possano cambiare.
        Cordialità.

    • e a te piace votare per un partito che vende a Google (ricavandone bei soldoni) le informazioni personali di chi visita il sito di grillo.
      contenta/o tu.
      p.s.
      quanti puntini di sospensione!

      • Ma i dati che dicono che sono bei soldoni dove sarebbero?!
        Le prove che i soldi vanno a grillo e non al partito invece?!
        E l’assurdità che google ti ruba le informazioni personali invece da dove salterebbe fuori?! Con che competenza affermi queste diffamazioni?! Con che prove?!

      • @ andrea sgambato

        1. il sito di grillo è tra i siti più visitati al mondo. se c’è qualcuno che guadagna bene con adsense, è sicuramente questo il caso. poi, prima federica salsi (venne espulsa anche per queto, dice lei), poi noi, poi report abbiamo chiesto spiegazioni a grillo, spiegazioni che lui non ha mai ritenuto di dover dare
        2. nessuno ha detto che “google ti ruba le informazioni personali”, questo lo hai detto tu, non certo noi. Beppegrillo tramite adsense vende a google i dati degli utenti, e google poi li usa per mettere le pubblicità più adatte a ogni utente. così funziona.
        ti pare normale che un partito politico si comporti così?

        in più, sul suo sito beppegrillo vende libri cd e altre cose.
        l’indirizzo del sito era addirittura DENTRO il simbolo elettorale sulle schede elettorali.
        praticamente è pubblicità esentasse. Grillo ha occupato con un sito commerciale una porzione di scheda elettorale, una cosa mai vista, senza pagare un euro di tasse.
        poi uno può votare chi vuole, ma le cose che abbiamo detto sono vere.
        se fossero false ci avrebbero querelato.
        ciao!

      • Ahahah uno dei più visitati al mondo?! Ma smettiamola! Ma se è conosciuto solo in Italia ed è frequentato solo da grillini!!!
        Ma dalle un po’ di prove che fanno vedere le risposte di grillo! Sono tutti bravi a dire di cose che non esistono!

        Così funziona?! Ma ce la fai?! Dove sarebbe scritto che funziona così?! Ma non sai come funziona adsense!!! Grillo non vende una mazza a google tanto meno i dati degli utenti che non può avere dato che adsense è un javascript indipendente controllabile solo da google! Ma informati prima di dire cazzate!!!

        Se vai sul sito c’è riportata l’IVA nelle cose che vende, non sparare a zero senza nemmeno informarti!

  11. andrea sgambato, ecco un po’ di link

    Beppe Grillo, Adsense e i fondi nascosti del Movimento 5 Stelle. La nostra inchiesta continua.

    come vedi, neanche gli attivisti hanno accesso alle informazioni sulla quantità di soldi ricavati da adsense. non certo un esempio di trasparenza.

    cerca su google la puntata di report in cui la gabanelli fa le stesse identiche osservazioni che facciamo noi. non avrai difficoltà a trovarla, se la cerchi.

    quando dicevamo “il sito di grillo è tra i più visitati del mondo” era una palese esagerazione, un’iperbole. ovvio che non può competere con colossi come google, ebay o altri.
    però, guarda qui: a questo link puoi vedere quali sono i blog più visitati d’italia (classifica aggioranta al 30 novembre 2013 quando abbiamo consultato noi)

    http://www.blogitalia.it/classifica/

    indovina chi c’è al primo posto?
    questo significa che, per un’azienda, non c’è un blog italiano più conveniente di quello di Grillo per fare pubblicità online

    poi, in un vecchio messaggio tu dicevi che sul tuo sito hai adsense.
    spiegaci allora come funziona, visto che la nostra spiegazione non ti soddisfa.
    ricorda, noi diciamo che:

    il proprietario di un blog utilizzando adsense permette a google, dietro un compenso, di inserire dei messaggi pubblicitari.
    questi messaggi sono mirati, visto che google ha, in cambio di denaro, le informazioni di chi frequenta la tua pagina, e può così farti spuntare gli Ad più adatti.

    cosa c’è che non va in questo nostro discorso?

    • Cioè, fammi capire, secondo te, un articolo fatto ancora da te, dove ti rispondono pure chiaramente che il blog è di Grillo e che i soldi vanno al partito, ma tu fai finta di non capire storpiando quello che dicono ti sembra forse una prova concreta?!
      Ovvio che gli attivisti non ne hanno accesso, solo il tesoriere può farlo, non è un compito degli attivisi!
      Quella è una classifica di Blog, tra l’altro non ne conosco nemmeno uno dei blog elencati, e al contrario, nessuno dei blog che conosco e che in migliaia di persone frequenta è nella lista…

      C’è che non funziona così, gli script google hanno accesso DIRETTO ai cookie presenti sul tuo computer, MA questo anche se accedi solo a google.it, avendo accesso ai tuoi cookie può conoscere i siti che frequenti e le ricerche che effettui, quindi visualizza gli Ad che più potrebbero interessare, nulla passa attraverso i blog, ma la comunicazione google-Ad-utente avvienne senza intermediari.

      • Non fare il furbo.
        Non ti abbiamo dato il nostro articolo come unica fonte, anche se già basterebbe.
        La puntata di Report l’hai vista? Dicono le stesse cose che diciamo noi.
        Guardale, e poi parliamone
        Quello che hai detto tu è verissimo, hai ragione naturalmente.
        Ma ció non toglie che Grillo guadagna soldi con il suo blog, che stando al non-statuto è anche la sede del partito. Gli attivisti pensavano che i soldi venivano reinvestiti nel movimento, ma a quanto pare non è così.
        Perchè non riesci ad accetarlo?
        Le parole della Salsi non significano niente per te?

      • Le parole della Salsi sono “non lo so” quindi non è assolutamente vero che non è così, non dire cavolate…

      • Si, ho letto e non dice nulla contro il sito di Grillo come dici te… Tu hai almeno letto?!

      • L’articolo di Bloomberg sostiene quello che diciamo noi, cioè parla della convergenza fra interessi e conomici e politici all’interno del blog di Grillo.
        Certo che l’abbiamo letto, tu forse però non hai notato quando dice:

        At the growing intersection of politics and profits, Five Star’s electorate, which swelled to a quarter of Italian voters, is the website’s market.

        Esattamente quello che diciamo noi.
        Poi, se vuoi continuare a fare il finto tonto fai pure, noi quello che dovevamo dirti te l’abbiamo detto, ti abbiamo portato le prove eccetra.
        Se, alla fine di questo discorso, tu non voti neanche per Grillo, beh, allora se iqui solo a fare polemica sterile.
        Hai visto il servizio di Report?

      • Allora lo fai apposta..
        ti traduciamo la parte che abbiamo citato poco fa:

        Alla crescente intersezione della politica e dei profitti, l’elettorato cinque stelle, che raggiunge un quarto degli elettori italiani, è il mercato del sito.

        Fare soldi con la politica.
        Questo è il succo dell’articolo di Bloomberg, di qeullo di Report e del nostro, che è stato pubblicato mesi prima di questi.

        Se non lo vuoi capire significa che sei in malafede, e non ti risponderemo più.
        Hai chiesto fonti, prove e altri ragguagli e noi te li abbiamo dati.
        Non staremo a farci prendere in giro un secondo di più.
        Addio.

      • E queste sarebbero fonti e prove!? Ma è una prova al massimo la fattura di google, è una prova vedere a chi è intestata la fattura! Post di altri giornali non sono fonti!

        “At the growing intersection of politics and profits, Five Star’s electorate, which swelled to a quarter of Italian voters, is the website’s market”
        “Alla crescente intersezione della politica e dei profitti, l’elettorato cinque stelle, che raggiunge un quarto degli elettori italiani, è il mercato del sito”

        Questo io lo chiamo autofinanziamento del proprio sito e basta, non puoi dire con questa frase che i soldi vanno a Grillo, non lo dice nemmeno Bloomberg!

    • E qui casca l’asino!
      Mi dispiace Andrea, ma sei incappato in una grossa contraddizione, sei più grillino di Grillo.
      Hai davvero letto l’articolo di Bloomberg?
      C’è riportata una dichiarazione di Grillo in una piazza di Siena nel Maggio 2013.
      eccola
      “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog,” Grillo said in an interview May 24 in Siena, Italy, adding that the site lost money in recent years. When asked about the blog’s potential to make profits, he replied, “Is it a crime to make something profitable?”

      Tu dici : Questo io lo chiamo autofinanziamento del proprio sito e basta, non puoi dire con questa frase che i soldi vanno a Grillo, non lo dice nemmeno Bloomberg!

      Infatti è lo stesso Grillo a dirlo!
      Grillo chiede retoricamente: “è un crimine fare qualcosa che fa trarre profitto?” ammettendo così che non c’è niente di male a guadagnare soldi con la pubblicità, che è ciò che abbiamo detto noi!

      Praticamente tutto ciò che hai detto crolla, visto che Grillo stesso ammette di guadagnarci, di “fare profitto” con la pubblicità del blog.

      Ti lasciamo con il link al vocabolario inglese, alla voce “profitable”

      http://www.wordreference.com/enit/profitable

      saluti!

      • “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog,”

        “… to cover the costs of the blog,”

        “… the costs of the blog,”

        “… the blog,” cos’è che non capisci in questa frase!?!?

  12. ma stai scherzando?
    le parole della Salsi sono:
    “non lo so, e quando ho posto il problema mi hanno cacciata”. Capito? L’hanno cacciata per aver sollevato il problema!
    Ciò significa che neanche gli eletti hanno a disposizione informazioni del genere, e cose del genere rendono il M5S un partito dalla gestione oscura e verticistica, i cui bilanci non sono neanche condivisi con gli attivisti. Altro che “uno vale uno”… Decide il boss, e gli altri muti e che non facciano domande, sennò vengono cacciati, come accaduto a Federica Salsi.
    Guarda la puntata di Report sul tema, e poi scrivi alla Gabanelli facendo le stesse domande che stai facendo qui.
    La Gabanelli, che voi elettori M5S avete candidato a Presidente della Repubblica!

    • Si stranamente però sono saltate fuori anche altre questioni sulla Salsi, e quindi il motivo non è quello…
      PS E chi ha detto che io ho votato Grillo?! Io NON ho votato lui e lo ribadisco!

      • Sticazzi, la Salsi è solo una prova in più rispetto a questioni già assodate.
        Se lei non avesse detto niente le cose non cambierebbero di una virgola.
        p.s.
        Quali sarebbero “le altre questioni” sulla Salsi?
        Per non essere un elettore di Grillo sei molto bene informato…

      • Ma secondo te se chiedi solo dove vanno a finire e quanti sono i soldi ti sbattono fuori?!?! Chiedere è lecito!!!
        Per fare una scelta giusta bisogna essere informato su tutto e non solo su quello che ti interessa, l’unico problema è che quelle informazioni devono essere sicure al 100% e non prese dal primo blog a caso…

    • Il discorso è un altro, e con questo chiudiamo questa discussione.
      Il discorso è che Grillo sta usando il blog (sede del aprtito) per fare profitti. Punto.
      Questa verità non la puoi contestare, viste tutte le prove esterne che ti abbiamo portato.
      Grillo e Casaleggio non rivelano con precisione l’ammontare dei guadagni tramite Adsense, nè rivelano se questi fondi vengono reinvestiti nell’organizzazione politica e in che modo.
      Non c’è niente di male, ma è così.
      Resta inspiegabile il motivo per cui non riesci ad accettare qualcosa di così semplice.
      Addio, e grazie per il contributo alla discussione.
      A te l’ultima parola.

      • Grillo sta usando il Blog per finanziare il blog stesso, non hai portato ancora nessuna prova esterna mi sembra, al massimo è vero che Grillo non si pronuncia su questo fatto, ma non puoi arrivare a nessuna conclusione non avendo altro tra le mani…

    • Tu dici:
      “Grillo sta usando il Blog per finanziare il blog stesso, non hai portato ancora nessuna prova esterna mi sembra, al massimo è vero che Grillo non si pronuncia su questo fatto, ma non puoi arrivare a nessuna conclusione non avendo altro tra le mani…”

      Finalmente siamo d’accordo.
      Grillo “non si pronuncia”, quindi nessuno sa quanto incassa, hai ragione, è quello che diciamo anche noi;
      Grillo usa la pubblicità raccolta da Google per finanziare la sua macchina propagandistica, ovverosia il suo blog. hai ragione, è quello che diciamo noi.
      nell’articolo diciamo:

      “Ebbene sì, BEPPE GRILLO PRENDE SOLDI DA FASTWEB. Non direttamente, ma tramite l’agenzia pubblicitaria di Google, AdSense, che raccoglie i soldi delle varie aziende (in questo specifico screenshot, Fastweb) e fa apparire sui nostri schermi la pubblicità dell’azienda che più si addice ai gusti di chi usa quel computer: uno strumento orwelliano, un software semantico che si ricorda ogni nostra ricerca online.

      Pertanto, un’azienda che fornisce servizi internet dà soldi (sotto forma di pubblicità raccolta da AdSense) ad un partito politico il cui programma si basa sulla diffusione di Internet.

      Un conflitto di interessi economici GIGANTESCO.

      Ogni volta che sentirete Grillo urlare che “la Rete è la libertà”, sappiate che riceve soldi per farlo.

      E’ fasullo. Lo fa per guadagnare soldi di pubblicità.

      Ci pare chiaro, no?

      Essendo la pubblicità di AdSense (in questo caso, Fastweb) a finanziare Grillo e Casaleggio, non stupisce che il loro partito si basi sulla diffusione capillare di Internet: serve a fare arricchire il loro portafogli. (Ricordiamo che Casaleggio con Internet ci lavora e ci guadagna, quindi anche qui il conflitto di interessi è palese). Questo spiegherebbe anche le violente reazioni ogniqualvolta un membro del partito osa andare in TV. L’esclusiva del Movimento 5 Stelle è su internet.
      La presenza di pubblicità sul blog influisce anche sulle proposte del Movimento di Grillo e Casaleggio”

      La pubblicita online, come dici, serve a finanziare la presenza online di Grillo, giusto? parole tue.
      Non si capisce allora in cosa sei in disaccordo con noi.
      Grillo finanzia il suo blog tramite la pubblicità.
      Il blog è la sede del partito.
      La pubblicità copre i costi di gestione del blog, quindi la pubblicità copre le spese della propaganda politica di Grillo e del M5S, visto che il blog è il centro dell’attività politica di Grillo.

      Siamo d’accordo?

      • Non è solo il SUO blog, ma è anche il blog del partito… Quindi usa i banner per finanziare il blog del partito, il problema principale del tuo post è il fatto che parli di fastweb, ma questa non centra una mazza, ti sarà uscito fastweb perché magari te nei giorni precedenti in google hai fatto una ricerca inerente a fastweb oppure anche solo ad adsl o qualcosa del genere allora il banner ti riporta una pubblicità di fastweb

        “La pubblicita online, come dici, serve a finanziare la presenza online di Grillo, giusto? parole tue.”
        Parole mie NO! Parole tue al massimo, le mie parole sono e rimangono:
        “Grillo sta usando il Blog per finanziare il blog stesso”
        Ma ricordo ancora che il blog è del partito 5S, sì copre le spese del partito, e sinceramente preferisco che i soldi delle spese sostenute da un partito vengano da google che dal mio portafoglio…

    • tu dici:
      Non è solo il SUO blog, ma è anche il blog del partito… Quindi usa i banner per finanziare il blog del partito, il problema principale del tuo post è il fatto che parli di fastweb, ma questa non centra una mazza, ti sarà uscito fastweb perché magari te nei giorni precedenti in google hai fatto una ricerca inerente a fastweb oppure anche solo ad adsl o qualcosa del genere allora il banner ti riporta una pubblicità di fastweb

      Falso. Falso. Falso.

      Nell’articolo noi diaciamo chiaramente:
      , BEPPE GRILLO PRENDE SOLDI DA FASTWEB. Non direttamente, ma tramite l’agenzia pubblicitaria di Google, AdSense, che raccoglie i soldi delle varie aziende (in questo specifico screenshot, Fastweb)

      capito?
      “in questo specifico screenshot Fastweb”.
      i soldi delle varie aziende (in questo specifico screenshot, Fastweb)
      i soldi delle varie aziende (in questo specifico screenshot, Fastweb)

      hai capito?

      poi tu dici:

      “La pubblicita online, come dici, serve a finanziare la presenza online di Grillo, giusto? parole tue.”
      Parole mie NO! Parole tue al massimo, le mie parole sono e rimangono:
      “Grillo sta usando il Blog per finanziare il blog stesso”
      Ma ricordo ancora che il blog è del partito 5S, sì copre le spese del partito, e sinceramente preferisco che i soldi delle spese sostenute da un partito vengano da google che dal mio portafoglio…

      “Il blog stesso”, come dici tu sarebbe la “presenza online di Grillo”, come diciamo noi.
      intendiamo dire la stessa cosa, ma tu non riesci ad accettarlo.

      e sostieni anche di non aver votato per Grillo, questa è la cosa più assurda di tutte!

      • Falso falso falso cosa?!?!
        Il sito effettivamente prende i soldi di Google e non di fastweb! Se ci fossi entrato io, mi sarebbe apparsa una pubblicità della Metz o di Amazon perché ho appena cercato un flash su google! Ma Amazon è inconsapevole di dove, come e quando va il suo banner!

        Il blog stesso è la presenza del partito 5S e questi sono i fatti, il come dici tu NON esiste e non deve esistere in un articolo! In un articolo l’unica opinione che puoi dare è solo riguardo ad una recensione e questa non mi sembra una recensione, un vero blogger NON INTERPRETA i fatti, ma li segnala e basta!

        E ripeto, NON HO VOTATO GRILLO.

    • “Falso falso falso cosa?!?!
      Il sito effettivamente prende i soldi di Google e non di fastweb! ”
      Esattamente quello che abbiamo scritto noi. Non si capisce perchè continui a non accettarlo

      “Se ci fossi entrato io, mi sarebbe apparsa una pubblicità della Metz o di Amazon perché ho appena cercato un flash su google! Ma Amazon è inconsapevole di dove, come e quando va il suo banner!”
      Esattamente ciò che diciamo anche noi. Allo stesso modo, Grillo è inconsapevole dei banner pubblicitari che appariranno sul suo sito. siamo d’accordo, è proprio ciò che abbiamo detto anche noi.

      “Il blog stesso è la presenza del partito 5S e questi sono i fatti, il come dici tu NON esiste e non deve esistere in un articolo! In un articolo l’unica opinione che puoi dare è solo riguardo ad una recensione e questa non mi sembra una recensione, un vero blogger NON INTERPRETA i fatti, ma li segnala e basta!”
      Questa parte è di difficile comprensione. Non riusciamo a capire cosa vuol dire. “un vero blogger NON INTERPRETA i fatti” ? evidentemente non siamo “dei veri blogger”, boh 🙂 Decidi tu cosa dobbiamo dire noi? 🙂
      Noi abbiamo segnalato un fatto, tanto è vero le stesse domande fatte da noi sullo stesso argomento sono state riprese da giornalisti di fama nazionale e internazionale. Molti blog funzionano così, forse non te ne sei accorto.

      Per il resto, non hai votato Grillo, buon per te!
      ciao!

      • Non ha senso parlare di FASTWEB!

        Cosa dovete dire!? Dovete solo segnalare! Ma quali giornalisti di fama nazionale e internazionale, non dire cavolate e ancora una volta, quando scrivi qualcosa devi provarlo con una FONTE! E col cavolo che avete solo segnalato, avete malamente INTERPRETATO!

  13. E qui casca l’asino!
    Mi dispiace Andrea, ma sei incappato in una grossa contraddizione, sei più grillino di Grillo.
    Hai davvero letto l’articolo di Bloomberg?
    C’è riportata una dichiarazione di Grillo in una piazza di Siena nel Maggio 2013.
    eccola
    “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog,” Grillo said in an interview May 24 in Siena, Italy, adding that the site lost money in recent years. When asked about the blog’s potential to make profits, he replied, “Is it a crime to make something profitable?”

    Tu dici : Questo io lo chiamo autofinanziamento del proprio sito e basta, non puoi dire con questa frase che i soldi vanno a Grillo, non lo dice nemmeno Bloomberg!

    Infatti è lo stesso Grillo a dirlo!
    Grillo chiede retoricamente: “è un crimine fare qualcosa di redditizio?” ammettendo così che non c’è niente di male a guadagnare soldi con la pubblicità, che è ciò che abbiamo detto noi!

    Praticamente tutto ciò che hai detto crolla, visto che Grillo stesso ammette di guadagnarci, di “fare profitto” con la pubblicità del blog.

    Ti lasciamo con il link al vocabolario inglese, alla voce “profitable”

    http://www.wordreference.com/enit/profitable

    saluti!

    • Scusa, ma con quella frase non mi sembra che abbia ammesso o negato nulla, ha solo cercato di far riflettere l’intervistatore…

      • Ha ammesso che non c’è niente di male a fare soldi con la pubblicità sul suo blog.
        La stessa cosa che diciamo noi ma che tu non riesci ad accettare.

        A precisa domanda:
        “When asked about the blog’s potential to make profits”
        ha risposto:
        “he replied, “Is it a crime to make something profitable?” ”

        Le conseguenze le puoi trarre da solo.

    • Ha ammesso che “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog” prendi tutto il contesto e non solo le frasi che ti fanno comodo…

      • Ripeto, quel blog non è un blog qualunque, è la sede vera e propria del M5S.
        Loro si finanziano attraverso la pubblicità, mescolando il proprio messaggio a quello delle aziende che pagano per mostrare il proprio marchio accanto a quello di Grillo e del M5S.
        Questo dimostra che
        1. a loro interessano i soldi
        2. il messaggio del M5S è talmente poco rivoluzionario da essere perfetto per campagne pubblicitarie di vario tipo.
        Fastweb è un esempio, una delle tante aziende che usa il blog di Grillo (sede del M5S) per vendere i propri prodotti.
        Non capisco perché tornare sull’argomento dopo tre anni, ma ognuno ha i suoi tempi quindi grazie lo stesso per il commento!

      • oh mamma, ma io continuo a scriverlo e tu continui ad ignorarlo, “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog” lo sai l’inglese? Sai cosa significa quanto scritto?

        1. A loro interessa COPRIRE IL COSTO DEL BLOG

        Inoltre continui a dire che “aziende che pagano per mostrare il proprio marchio accanto a quello di Grillo e del M5S” ma prima avevi detto il contrario:
        ” “Il sito effettivamente prende i soldi di Google e non di fastweb! ”
        Esattamente quello che abbiamo scritto noi. Non si capisce perché continui a non accettarlo” quindi prende se i soldi da Google perché dici che le aziende pagano per mettere il marchio accanto a quello di grillo!?

        2. Qua si capisce palesemente che non sai come funziona google adsense, le campagne pubblicitarie non vengono scelte dal sito! Ma dipendono da chi visita il sito e da che cookie hai salvato! Di fatti io NON HO MAI VISTO la pubblicità di fastweb! Torno su questo post dopo 3 anni perché non mi erano più arrivate notifiche.

        Non capisco perché continui ad associare fastweb al sito di Grillo?! CAPISCILA che è indipendente!

      • ascolta Andrea,
        Fastweb è un esempio di azienda che paga Google Adsense per mettere i suoi annunci sui siti più adatti a diffondere il proprio messaggio.
        gli algoritmi di adsense hanno fatto spuntare la pubblicità di Fastweb quando, anni fa, visitammo il blog di Grillo.
        il problema non è Fastweb, ricordo anni fa (dopo che publicammo questo articolo) un giornalista di Repubblica si scandalizzò perché vide pubblicità di compro oro sul sito di Grillo.
        è questo il problema.
        se tu la sede del partito la riempi di pubblicità significa che da un punto di vista ideologico ritieni la pubblicità un introito lecito.
        poi, tu citi Grillo:
        “That advertising gave us some breathing room to cover the costs of the blog”
        è esattamente questo il punto che contesto. un partito che utilizza per finanziarsi gli strumenti di Google, uno delle più terrificanti corporation mai apparse sulla faccia della tera.
        perché non usare altri metodi, come Flattr o altri servizi di crowdfunding?
        perché servirsi di Google? “uno vale uno” non vale con google..

Scrivi una risposta a DoZ Cancella risposta