In gloria di Gianroberto Casaleggio

Cercheremo oggi di tracciare un breve ma glorioso profilo di Gianroberto Casaleggio: imprenditore, genio politico, creatore di mondi.
Per fare ciò non potremo sottrarci dal citare alcuni pensieri di autori molto cari al grande Casaleggio.
Gurdjieff, ad esempio, ci dice che le persone spesso non sono in grado di usare oggetti perfettamente funzionanti; il ruolo del saggio è quello di far credere al prossimo di avere aggiustato ciò che andava già bene, ma del quale non si conoscevano i segreti dettagli.
Casaleggio da Gurdjieff ha preso anche una religiosa concentrazione su simboli e rituali.

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Simbolismo: il Webegg di Casaleggio ritorna rovesciato sotto forma di Tze Tze

 

Al visionario scrittore americano Bruce Sterling è stato concesso l’onore di intervistare Casaleggio per Wired, e il ritratto è stato giustamente encomiastico.
Fra le varie cose uscite da questo dialogo fra geni, alcune sono di particolare interesse.
Il fatto che Casaleggio tenga nel cassetto della scrivania una copia della Carta del Carnaro, la constituzione dell’impresa dannunziana di Fiume, è un simbolo della linea politica del genio: corporativismo, idealismo e pace sociale, all’interno di uno stato guidato simbolicamente da individui rumorosi.
Sterling fa anche un parallelismo ardito: Mazzini starebbe a Casaleggio come Garibaldi starebbe a Grillo.
Se il paragone tra Grillo e Garibaldi è poco meno che blasfemo, tra il santissimo Mazzini e Casaleggio c’è almeno un punto in comune.
Dovete sapere che i gruppi politici Mazziniani clandestini sparsi per l’Europa e per il mondo nell’800 si chiamavano “Congreghe”.
“Congrega” si traduce in inglese con “Meetup”. E questo è stato uno dei segreti del successo. Stimolare la nascita di “congreghe” significa dare speranza a chi altro non aveva se non il disordine morale e il deserto della quotidianità.

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Il gonfalone della Congrega di Favara (provincia di Agrigento). E’ in posti del genere che Casaleggio ha creato il proprio consenso

Altre analogie intercorrono tra i due lungocriniti strateghi , come lo sviluppo di più livelli di percezione del proprio discorso per andare incontro alle esigenze intellettuali delle varie categorie sociali all’ascolto. Oltre a ciò, anche una certa predisposizione a “far fare” piuttosto che a “fare”. “Creare le premesse per fare”.

Questo è il Casaleggio politico.
Passiamo ora al Casaleggio “creatore di universi”.

Il mondo politico italiano da qualche anno rivolge attorno a Grillo, prodotto della Casaleggio Associati. (come suggerito dal geniale blog Gilda35, ormai il dibattito politico italiano è una sfida fra tre squadre: Gruppo Espresso, Publitalia e Casaleggio Associati)

L’universo a 5 stelle si regge su un pensiero carismatico con al centro l’autorealizzazione interiore e pubblica.
Una carica gutturale di energia dal profondo ha sfondato la parete dei sentimenti repressi e ha stimolato l’ingresso in parlamento di centinaia di “citoyen”.
Ciò è successo perchè il discorso di Casaleggio ha creato un “ambiente-mondo” che è riuscito a permeare l’inconscio degli italiani dopo un ventennio di (anti/)berlusconismo.
L’universo a 5 Stelle si è sviluppato talmente tanto da inglobare l’universo intero, una mappa a grandezza naturale delle preferenze degli utenti online e offline.

Tutti hanno potuto, possono e potranno essere “grillini” o filo-grillini. Da Rocco Casalino a Franco Bifo Berardi, da Mario Tuti a Fiorella Mannoia, da David Thorne a Micah White, da Maurizio Zamparini a Bruce Sterling, da Dario Fo a Giuseppe Cruciani. Da Corrado Guzzanti a Carlo Taormina.
Anche l’elezione di Bergoglio (ricordate?) è stata salutata come “l’avvento di un papa grillino”, avvenuta in contemporanea con l’elezione e la rinuncia a prebende varie da parte dei “cittadini” a 5 stelle, parallele alle rinunce degli sfarzi da parte del Papa nuovo.
D’altronde, il Movimento 5 stelle è stato fondato il 4 ottobre, giorno di san Francesco.
Solo un genio poteva unire sotto un’unica bandiera personalità e immaginari così assurdamente lontani fra loro.

Questo universo Casaleggiano esiste prima di tutto sulla “rete” e solo dopo esiste nel mondo reale. Casaleggio parla agli account, che non siamo “noi” ma sono “una parte di noi”, priva di pene e vagina ma dotata di sentimenti, o quantomeno di una ristretta gamma di sentimenti fra cui rabbia e speranza, ovvero i due materiali usati da Casaleggio per plasmare le menti degli elettori.

Cervelli ormai agganciati emotivamente; una conquista avvenuta porta a porta, piazza per piazza, user per user, utente per utente, indirizzio IP per indirizzo IP. Una conquista così efficace che le numerose contraddizioni non hanno scalfito il consenso sin qui guadagnato.

E quindi va a finire che i numerosi ecologisti del M5S non giudicano grave la presenza di Casaleggio al forum Ambrosetti, il luogo dove manager e multinazionali cercano di spartirsi il bottino del pianeta Terra.

E poco importa se una star della Casaleggio come Alessandro Di Battista nel 2008 era un fervente sostenitore di Veltroni (Ka$ta!), negli stessi anni in cui Favia, ormai espulso, girava l’Emilia Romagna per creare la base elettorale dei futuri successi di Grillo.

Poco importa se “la base” aveva votato contro il reato di immigrazione clandestina e i parlamentari hanno votato per mantenerlo.

La propaganda a 5 stelle è un “oceano senza coste” (cit.) in cui è possibile pescare di tutto. Un’esegesi scrupolosa troverebbe, nell’immenso materiale prodotto online dal M5S, un numero notevole di contraddizioni. Ma ciò non conta per gli elettori, il cui cuore e la cui mente sono ormai state occupate dalle idee di Casaleggio e della sua azienda.

La “Rete”, principio aprioristico del M5S, produce un energia fisica di miliardi di byte di informazioni transitate dai pc ai server, i social network etc, gas naturale e bollette enel che inquinano il pianeta ma servono a tappezzare internet di variazioni sul tema della lotta delle 5 stelle contro l’antiuniverso che si ostina a non scomparire.

 

2 pensieri su “In gloria di Gianroberto Casaleggio

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