cronache NoMuos: CU MINGHIA N’AVIA A DDIRI? ovvero, la Breccia di Niscemi e la pacifica occupazione di una base Americana

“e chi minchia ce lo doveva dire?” si chiedono i militanti NoMuos di Niscemi avanzando dentro la base americana. Stanno andando a raccogliere gli altri ragazzi che la notte prima si erano arrampicati sulle antenne.
Non se l’aspettavano, ma probabilmente intuivano che la manifestazione nazionale del 9 Agosto era l’unica occasione per entrare tutti quanti nel sito di Contrada Ulmo, stupidamente donato all’Esercito americano da parte di alcuni militari e di alcuni alti burocrati.
Quei pochi poliziotti e finanzieri non hanno potuto contenere le più di duemila persone arrivate nella splendida cornice della sughereta. Troppo grande la superficie e troppo esiguo il manipolo di tutori dell’ordine, che nell’occasione fungevano da bodyguard per gli alleati a stelle e strisce. Gioco facile hanno avuto i pacifisti ad entrare nella base, pur trovandosi stanchi e sudati e neanche troppo convinti di quello che stava accadendo. Alcuni erano più convinti di altri, e in questo caso seguire la massa è stato un atto di rottura, il compimento di  un gesto di disobbedienza civile che l’americano Thoreau avrebbe probabilmente apprezzato.
Gli unici americani presentatisi sulla scena sono scesi solo per un attimo dal loro mezzo corazzato, di quel color Khaki che ricorda le estati di Baghdad. Due soldati hanno scambiato due parole con la polizia all’ingresso del perimetro (il luogo dove sono avvenuti gli “scontri” filmati da tutti i media) per poi risalire. Sarebbero spuntati di nuovo per un attimo, una scena surreale: la prima breccia nelle reti era stata aperta più avanti, e in un punto più vicino al presidio poliziesco si stava radunando una folla eterogenea, più confusa che persuasa. Il blindato americano si ferma di fronte ai pacifisti. A separarli una recinzione che tre minuti dopo sarebbe scomparsa. Per tre secondi soltanto, l’esercito americano e il popolo siciliano noMuos si sono guardati negli occhi, senza dire una parola. Poi, come telecomandato, il mezzo americano color Khaki tornava indietro e lasciava ai manifestanti la collinetta oltre la recinzione.

"per pochi secondi, l'esercito americano e i siciliani NoMuos si sono guardati negli occhi.

“per pochi secondi, l’esercito americano e i siciliani NoMuos si sono guardati negli occhi.

Sotto lo sguardo dell’elicottero che ha seguito tutta la manifestazione da una quindicina di metri di altezza, dotato di una enorme telecamera ben visibile fin dalla sughereta, la recinzione magicamente scompariva e la gente, piano piano, facendosi forza e cercando di sconfiggere l’incredulità, entrava dentro una base americana.
E’ difficile da spiegare, vedere una base americana invasa da centinaia di persone  assolutamente pacifiche. Non sappiamo se Fidel Castro ha potuto vedere le immagini della falce e martello sventolare all’interno di un’obiettivo strategico dell’esercito americano. Se le ha viste si sarà fatto una grassa risata.
“Dai, facciamo un girotondo per invogliare le persone a entrare dentro la base!” propongono dei nerd sorridenti, probabilmente di Libera o del Movimento 5 Stelle o di qualche circolo cattolico di ampie vedute, che alla faccia di Kim Jong Il scorrazzano dentro una base satellitare americana. Inutile dire che nessuno verrà coinvolto dal girotondo, perchè nel frattempo i tre poliziotti che osservavano la Seconda Breccia di Niscemi dalla collina erano costretti a indietreggiare per proteggere le antenne, lasciando campo libero: poteva quindi partire una ascesa biblica (la seconda della giornata) verso la covata malefica che gli Stati Uniti hanno depositato in Sicilia.
La combriccola NoMuos (quattromila secondo gli organizzatori, duemila secondo la Questura e millecinquecento secondo la Repubblica e il Fatto Quotidiano) che prima dello showdown si era fatta due ore e mezza di marcia nell’Agosto della Sicilia Meridionale, era parecchio composita, in maniera quasi buffa.
Alternativi palermitani e catanesi, nerd di Libera e del Movimento 5 Stelle, habitué delle marce di protesta, viddani assolutamente determinati e con le idee  più che chiare, padri di famiglia con signore e pargoli al seguito, studenti, minorenni e “milanesi” (cioè tutti gli italiani del continente), visto che trattavasi di manifestazione nazionale.

due pericolosissime manifestanti si scambiano una bottiglia contenete un liquido sospetto.

due pericolosissime manifestanti si scambiano una bottiglia contenente un liquido sospetto.

Davvero di tutto, dal fricchettone a petto nudo con la piuma in testa fino ai sindaci con fascia tricolore e gonfalone comunale.
Una armata variopinta che, dopo due ore di camminata sotto il sole, ha assistito ai trenta secondi di fronteggiamento a uso telecamera (ossia, le uniche immagini trasmesse dai media nazionali) e poi si è sparpagliata quasi svogliatamente sul perimetro della recinzione, assistendo alla magica sparizione delle reti che separano la sughereta di Niscemi dalla base satellitare americana.
I NoMuos sono entrati. Si sente una voce: “Siamo entrati per affermare che possiamo fare quello che cazzo vogliamo e che non ci fermiamo“.
I dati di fatto di questa giornata particolare sono questi:
1) La riserva naturale di Niscemi è un posto meraviglioso oltre ogni immaginazione. Ma soprattutto, arrivare al tramonto nella spianata vulcanica che sta sopra la sughereta, col sole a picco che illuminava l’epica discesa a terra dei free climbers entrati la notte prima, ci ha fatto capire lo scempio compiuto installando in un posto così incantevole degli strumenti di guerra.
Quelle antenne sembrano costruite dai marziani per un rito magico su un pianeta appena raso al suolo, e per un rito del genere la location di Niscemi è davvero perfetta. La luna e il sole erano entrambi testimoni della Breccia di Niscemi, e c’era uno strano effetto ottico che spingeva in basso l’orizzonte, quasi ai piedi dei pacifici occupanti.
2) Quelle antenne sono aliene e fanno una paura mostruosa. Quella padellona parabolica del Muos aspetta di essere montata e fa ancora più paura.
3) Da Cape Canaveral è partito il satellite che rifletterà le temibili onde del Muos di Contrada Ulmo, stando alle parole del New York Times. Questo significa che, bhe, gli americani fanno sul serio.
4) Sembrerebbe che la perizia dell’Istituto Superiore di Sanità che ha convinto Crocetta a revocare la revoca abbia ignorato (fra i tanti) un particolare aspetto del precedente studio del professor Zucchetti (svolto in velenosa collaborazione con lo stesso Istituto Superiore di Sanità). Ovverosia il traffico aereo.
I siciliani favorevoli al Muos che lasciano i loro pensieri sui siti dei vari giornali (…) sostengono che non sarebbe dannoso per la salute umana perchè è puntato verso l’alto, quindi le radiazioni non colpirebbero la popolazione.
Ma allora cosa succederà al traffico aereo? Ci sono tre aeroporti nel raggio di 70 km dal Muos (Sigonella, Comiso e Catania) e un raggio così potente puntato verso l’altro sarebbe certamente causa di grossi danni.
Sembrerebbero pertanto emergere due fatti: che la perizia è incompleta e che Rosario Crocetta sarebbe stato un ottimo attore di teatro, se non avesse fatto il politico.
5) Lo stato che occupa le penisola italiana e le isole maggiori non ha voluto calcare la mano e i poliziotti erano davvero pochissimi; tutto sommato hanno fatto il minimo sindacale senza inutili esagerazioni, anche perchè erano in inferiorità numerica financo all’interno della base.
6) Se la polizia ha tenuto un comportamento morbido (vista anche la sproporzione di forze) altrettanto vero è che i manifestanti si sono comportati in maniera civile senza inutili esagerazioni: nella sughereta correva la voce che il “militare ferito” di cui hanno parlato tutti i giornali (Stampa, Repubblica, ilGiornale, Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano, il Giornale di Sicilia, l’Unità, tutti tranne il Manifesto) si sarebbe contuso il ginocchio da solo, sciddicando dalla ripida collinetta da cui stava difendendo la base.
E in ogni caso, una lussazione non è una ferita. Tecnicamente nessun militare è “rimasto ferito”, semmai al massimo contuso, ma sangue non se ne è visto proprio. Le telecamere lo testimoniano, i media invece hanno dato a quel livido al ginocchio tutto il senso della manifestazione. Bah
7) Il poliziotto in abiti borghesi con indosso il casco blu, la videocamera e la maglietta “PEACE NOW!” si è aggiudicato il primo premio per il miglior look e la medaglia Stanley Kubrick per l’autoironia sulle forze armate.
8) i Media hanno ignorato l’argomento, soprattutto quelli (diciamo) di sinistra. Unità, Repubblica e il Fatto quotidiano stranamente all’unisono hanno semi-censurato l’argomento. Le prime pagine di tali giornali parlavano addirittura di Oprah Winfrey (Repubblica), della gang dei babbuini (l’Unità) e del solito Berlusconi (il Fatto). Neppure un trafiletto in prima pagina. Una uniformità di comportamento piuttosto insolita.
9) La guerra è ancora lunga, complicata e semi-impossibile da vincere, ma nella battaglia del 9 Agosto 2013 i NoMuos hanno vinto, su questo non c’è dubbio.

L'orizzonte è ai piedi dei manifestanti penetrati nella base americana

La linea dell’orizzonte è ai piedi dei manifestanti penetrati nella base americana

 

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