Kamikaze musulmani alla stazione di Bologna

Francesco Cossiga dal 2000 fino alla sua morte è stato l’uomo dietro dagospia.com, il sito di gossip politico più influente d’Italia.
Negli ultimi anni di vita Cossiga è stato il più autorevole sostenitore della “Pista palestinese” per la strage alla stazione di Bologna del 1980.
Non intendiamo spendere una sola parola sui processi e sulle ipotesi riguardanti la strage: non abbiamo nè il tempo, nè le conoscenze, nè le capacità, nè il fegato per parlare di argomenti così intricati e dolorosi.
Vogliamo soltanto proporvi una notizia apparsa ieri su Dagospia

ARRESTATO IN ROMANIA ELIO CIOLINI, IL GRANDE PALLONARO COMPLOTTISTA DEGLI ULTIMI TRENT’ANNI – RICERCATO PER REATI FINANZIARI, PER ANNI NON FECE ALTRO CHE CONFONDERE INDAGINI – DISSE (E POI RITRATTÒ) CHE LA STRAGE DI BOLOGNA FU COMMISSIONATA DALLA P2 – INTANTO SULLA BOMBA ALLA STAZIONE ESCONO NUOVI INDIZI SU POSSIBILI COLLEGAMENTI FRA LE BR E LA RETE DEL TERRORISMO ISLAMICO…

Il terrorismo islamico?
La pista palestinese di cui si parla nell’articolo riportato da Dagospia implicherebbe che la bomba sia esplosa per errore durante il trasporto di materiale esplosivo da parte di due comunisti tedeschi (Thomas Kram e Krista Margot Frohlich)  collegati con il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, una formazione marxista guidata all’epoca da un cristiano palestinese, Georges Habash.
Di questi giorni è la notizia che anche un brigatista italiano, Francesco Marra, passò da Bologna il 2 Agosto di 32 anni fa.
Il titolo di Dagospia parla invece di TERRORISMO ISLAMICO.
Scivolone? Riflesso condizionato? Malafede?
Osama Bin Laden all’epoca dei fatti aveva 23 anni, e nessuno sa con certezza dove si trovasse in quei giorni.
Quindi non ha un alibi.
Attendiamo sviluppi.

ADDORMENTARSI DURANTE LA MASTURBAZIONE

Questa immagine ci ha colpito:

COPYRIGHT Umberto Pizzi

Con una disposizione iconica tipica di ogni cafonal di dagospia.com, il sito di gossip politico ci racconta la presentazione del libro dello storico Angelo Varni sulla storia del Corriere della Sera, avvenuta in via Solferino a Milano il primo Marzo 2012.

L’obiettivo di Umberto Pizzi ha pizzicato diversi partecipanti assopiti, insonnoliti, abbioccati, sbadiglianti, intorpiditi o semplicemente addormentati.

In un qualsiasi ospizio sarebbe normale vedere tanti anziani seduti e assonnati.

In questo collage vediamo lo stesso identico spettacolo, solo che la cornice è un convegno nella sede del più prestigioso quotidiano italiano, e i protagonisti sono sì in là con gli anni, ma rivestono ancora ruoli di comando nell’industria culturale.

Sociologi di chiara fama, megadirettori, giuristi, storici autorevolissimi, giornalisti decorati, presidenti di corso di laurea, boiardi di stato, titolari di cattedre a vita.

Il fatto che il dibattito tratti della storia delle prime pagine del Corriere della Sera dalla sua fondazione nel 1876 agli anni ’50 rende il tutto ancora più grottesco: questi uomini potenti parlano di sè stessi e di chi li ha preceduti, celebrano sè stessi e si addormentano nel farlo.

Il giornalismo che parla di giornalismo.

La storia che parla della storia.

Anziani che parlano di altri anziani con altri anziani, e si addormentano durante la conversazione.

Il sonno che prevale sulle parole.

La corrosione dei tessuti organici è direttamente proporzionale al rango.