La Chiesa cattolica USA sostiene che i feti NON sono esseri umani..per vincere una causa in tribunale!

colorado malpractice

Nel settembre del 2006 una donna, incinta di due gemelli, giunta al settimo mese di gravidanza, andò di corsa al St. Thomas More Hospital di Cañon City, nel Colorado.
La donna, di nome Lori Stodghill, arrivò all’ospedale cattolico vomitando e con difficoltà respiratorie. Purtroppo i medici non si accorsero in tempo dei problemi circolatori e la donna morì, a soli 31 anni.
Però i bambini che portava in grembo si potevano salvare: sarebbe bastato approntare una sala operatoria per il taglio cesareo. L’ospedale cattolico non fu in grado di garantire questa operazione, e purtroppo i due bambini morirono dentro la pancia della madre, prima di vedere la luce.
Il marito della donna, distrutto dal dolore, intentò una causa per malasanità contro l’ospedale, gestito dalla Catholic Health Initiatives.
Come sappiamo, la dottrina Cattolica sostiene che la vita inizia con il concepimento.
Invece, in questo caso, per vincere la causa contro il povero vedovo, gli avvocati dell’istituzione cattolica decidono di sconfessare il credo religioso, facendo perno su una legge del Colorado che protegge i medici da sanzioni in casi simili sulla base che i feti NON SONO PERSONE con diritti da tutelare in sede legislativa. Giuliano Ferrara si starà rivoltando nel frigorifero.
In pratica, per non perdere una causa milionaria, la Chiesa Cattolica ha permeso ai suoi avvocati di avvalersi di una legge profondamente contraria al “diritto alla vita”, un diritto sostenuto a gran voce in innumerevoli occasioni.

Basti pensare che la stessa Catholic Health Initiatives afferma con forza la propria aderenza alla dottrina bioetica del Cattolicesimo: loro stessi affermano chiaramente nel loro statuto che “Catholic health care ministry witnesses to the sanctity of life ‘from the moment of conception until death,’” cioè riconoscono la santità della vita ‘dal momento del concepimento fino alla morte. Insomma, secondo la Chiesa i feti sono sempre esseri umani, a meno che non abbiano la sfortuna di morire all’interno di un ospedale cattolico del Colorado.

Una donna incinta è una donna grassa?

Domenica scorsa a Roma c’è stata una manifestazione pubblica di persone a cui non basta il fatto di essere in vita e di respirare: sentono il bisogno di scendere in piazza per ribadire il loro sostegno alla vita.
Ci sono altre persone, molte altre persone, che la pensano in maniera opposta: costoro hanno un’altra opinione, pensano che la vita non è un diritto, che la nascita di un essere umano si può impedire quando necessario.

La questione fondamentale è una sola:
quando vedete una donna incinta, voi a cosa pensate?
Chi è contro l’aborto vede una persona viva dotata di ogni diritto costituzionale, che si serve di un altro essere umano (la madre) per venire al mondo.
D’altro canto, chi è a favore dell’aborto vedendo una donna incinta potrebbe essere portato a pensare che si tratti di una persona sovrappeso.


Molti cartelli alla manifestazione di Roma denunciavano il genocidio dell’aborto.
La precisione dei calcoli scientifici di cui i manifestanti sicuramente si saranno serviti li portava a fissare a UN MILIARDO le vittime del genocidio dell’aborto.
Un miliardo di vittime, più di ogni guerra poterono le grucce e la raschiatura medicalmente eseguita.
Possiamo essere sicuri che nessuno dei presenti, capitanati dal sindaco Gianni Alemanno, ha mai nella vita fatto uso di un preservativo.
Mai, nella storia, lo sperma ovvero la dorata progenie di Alemanno ha avuto a raccogliersi nel serbatoio di lattice di un condom, strumenti genocidi demoniaci.
Avete capito? Alemanno va alle manifestazioni per la vita, quindi la notizia è che Gianni Alemanno non ha mai fatto uso di un profilattico.
La pelle del suo pene deve essere liscia e morbida come quella di un bambino.