Oggi pubblichiamo la quarta e ultima parte di un “saggio” intitolato pomposamente ‘De alcolismo – PalermoBabylon’ , inviatoci dal nostro collaboratore Osama Riina. Ovviamente la redazione ci tiene a precisare che questo scritto riflette unicamente le opinioni dell’autore e non di tutto il sito. Decidiamo di ospitarlo perchè contiene alcune cose davvero interessanti.
De alcolismo – PalermoBabylon
di Osama Riina
quarta e ultima parte: TRINKHORN
L’amaro di erbe tedesco Jagermeister è uno dei liquori più bevuti su questo pianeta.

Durante il Nazismo l’amaro Jagermeister veniva chiamata dai tedeschi col nomignolo di “Göring-Schnaps” perché Göring aveva ricoperto la carica di Reichsjägermeister, la professione di dirigere il lavoro dei cacciatori.
Chi guardò la tv negli anni ’90 si ricorderà gli spot con Raz Degan che tanto colpirono gli italiani e le italiane.
Negli ultimi anni le pubblicità in tv sembrano essere diminuite, e la strategia di consolidamento del marchio ha scelto altre vie, più tortuose forse, ma sicuramente fruttuose sul piano della diffusione del liquore il cui simbolo è un cervo con, in mezzo alle corna, una croce che emette raggi.
Mi riferisco al forte legame con il mondo della musica heavy metal intrapreso dai pubblicitari che curano l’immagine del brand jagermeister******.
La musica heavy metal nel mondo è una nicchia di mercato (piuttosto grossa nel nord europa) che si regge sulla passione di migliaia di ascoltatori, collezionisti, musicisti professionisti (pochi) e amatoriali (moltissimi), che spesso condividono il vizio dell’alcoolismo.
Jaegermeister******* batte a tappeto tutti i festival europei, stringe partnership con magazine metal (su tutti, metal hammer e terrorizer, entrambi diffusi su scala europea) ospita nei suoi stand i musicisti che bevono coi fan e firmano autografi prima di esibirsi in festival dai nomi come “hellfest”, “sonisphere”, “bloodstock” o “obscene extreme”.
La strategia è quella di rendere lo Jaegermeister una ‘bevanda metal’, stanno cercando di accaparrarsi lo specifico settore di mercato che include le persone che secondo il vescovo di Trapani e gli imam di Baghdad cedono al vizio, al peccato e a Satana e per i quali bisogna pregare e fare di tutto per evitare tali manifestazioni. Un confuso mix di alcolismo, blasfemismo coprolalico e culti pagani della tradizione norrena, praticato da gente che venera Kerry King, e a Kerry King piace VERAMENTE tanto lo Jagermeister.
E anche in un paese musulmano come la Bosnia l’alce con la croce radiosa, simbolo di sant’Uberto patrono dei cacciatori e della Jagermeister, sponsorizza il Sarajevo Metal Fest.
Visto che il diavolo si nasconde nei dettagli, il festival è sponsorizzato da redbull e jagermeister, i due ingredienti del cocktail più abominevole della storia, chiamato Jaegerbomb.
Alla luce di quanto detto finora, va notato il fatto che le persone cui si rivolge il marketing di Jaegermeister vivono (in maggioranza ma non solo) in paesi laici come gli Stati Uniti o il Nordeuropa, posti in cui i soldi in alcool si spendono parecchio, forse più che in Sicilia, e in cui vescovi, cardinali e imam hanno un peso molto minore nella vita di un consumatore medio di alcool etilico.
Oltretutto, i metallari hanno l’abitudine di riunirsi nei festival estivi in giro per il mondo (e per la Sicilia, ehm…) e il saper posizionare stand Jagermeister con accattivanti pubblicità che sembrano copertine di un disco metal, con corna da cerimonia vichinga dalle quali abbeverarsi affeziona il cliente nel momento di gioia estatica in quel rito pagano che è un concerto metal di massa.

Per la modica somma di 29.99 euro potrete acquistare sul sito della Nuclear Blast questo pseudo corno vichingo decorato con un simbolo satanico
Il fatto che si tratti di una fetta di mercato composta da uomini spesso soli, dai dodici ai quarantacinque anni, privi del supporto di qualsiasi autorità morale, aumenta le probabilità di contrazione dell’etilismo. Ed è proprio questo che la grande industria dell’alcool vuole. A Palermo e nel mondo.
Più bevi, più ti diverti, più loro guadagnano, più tu ti rovini la salute.
Osama Riina.
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note
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******Come abbiamo visto, le marche di alcoolici legano il proprio nome ad eventi musicali, e non è solo il caso di Forst e Jagermeister: la casa di bourbon Jack Daniels, ad esempio, ha organizzato una tournée con tappe in tutta italia, e anche a Palermo, di concerti di musica alternative/metal/punk
******* La Jaegermeister è storicamente un marchio aggressivo dal punto di vista mediatico. Basti pensare che l’alce con la croce che emette raggi è stato il primo logo commerciale nella a comparire sulle maglie di una squadra di calcio della Germania Ovest, il Braunschweig negli anni Settanta.