La visita di Papa Bergoglio in Brasile è stata accolta sbavando dalla stampa italiana.
Il Papa buono, simpatico, cordiale, povero, a contatto con la gente; il “concilio di Copacabana” il titolo che Lucia Annunziata ha fatto per il suo Huffington Post sul viaggio a Rio del papa argentino.
La stampa italiana unita ha dato ai lettori una visione celestiale del viaggio apostolico; ogni testata ha sottolineato le dichiarazioni del Papa e le curiosità del viaggio a seconda delle preferenze dei loro lettori.
E così il Fatto Quotidiano, che ha un pubblico di sinistra, ha sottolineato la dichiarazione di Bergoglio per cui “La laicità dello Stato favorisce la convivenza tra religioni“;
il Giornale, che ha molti lettori cattolici, ha sottolineato “l’abbraccio agli ultimi del Papa“.
Dagospia col suo tono kitsch ha esaltato il coraggio e la lucida incoscienza del Papa argentino con un titolo pacchiano: “PAPA-ROCK IN RIO: BERGOGLIO CON SPREZZO DEL PERICOLO ARRIVA IN BRASILE E METTE IN CRISI IL GIÀ PRECARIO SISTEMA DI SICUREZZA”
Panorama, settimanale di centrodestra attento alle tendenze del momento, ha snocciolato questo zuccheroso ritratto dei nuovi “giovani di Bergoglio” : Effetto Bergoglio: l’identikit dei nuovi papaboy-Attenti al sociale, lontani dai movimenti e vicini alle parrocchie: ecco chi sono i giovani di Francesco
La Stampa di Torino nella rubrica Vatican Insider lanciava un ammiccante “I ragazzi di Bergoglio nella notte di Rio“;
altri media, come vita.it, “il portale del non-profit” ha sottolineato la pseudo-apertura di Bergoglio sugli omosessuali : “Chi sono io per giudicare un gay?”
il Resto del Carlino, giornale della Bologna più grassa e cattolica, pubblicava una lettera in cui ci si stupiva della “scarsa enfasi” data dai media alla visita del Papa in Brasile. la risposta del vice-direttore sostiene che “c’è una voglia di Papa che le reti generaliste non soddisfano”
Sembrerebbe che nessun organo di stampa (cartaceo o online) abbia avuto il tempo e la curiosità di informarsi su quali aziende hanno finanziato la Giornata Mondiale della Gioventù, l’evento di Rio de Janeiro officiato da Jorge Bergoglio.
La notizia ha destato polemiche in Brasile. In Italia soltanto Luigi Spera sul Fatto Quotidiano del 5 Luglio ha fatto i conti in tasca all’organizzazione della GMG. Un articolo che spicca perchè è l’unico ma anche perchè è piuttosto disordinato: fa confusione fra euro e reais e si focalizza sui “finanziamenti pubblici” (un framing vitale per un giornale come il Fatto) più che sull’etica dell’operazione.
Come mai la connection McDonalds-Bergoglio non è stata sottolineata dalla stampa italiana?
Forse perchè il contratto milionario stipulato dalla Chiesa di Bergoglio con una discussa multinazionale avrebbe incrinato l’immagine di povertà che il Papa argentino sta cercando di far passare?
O, più semplicemente, i media italiani sono un’elefantesca palla di merda, incapace di informare il pubblico e capace unicamente di far passare l’agenda dei gruppi politici-finanziari che li sostengono.