La Commissione Elettorale inglese sta esaminando la campagna elettorale di tutti i partiti e ha trovato alcune anomalie nei conti dell’Ukip.
Il partito di Farage avrebbe chiesto contributi al Parlamento Europeo per oltre 200mila euro annui al fine di pagare le spese di una sede del partito. Una cosa perfettamente legale.
Il problema è che si è scoperto che la sede veniva fornita gratuitamente da un militante del partito. Lo ha ammesso lo stesso Farage.
Interrogato a proposito subito dopo le elezioni, aveva detto di essere disposto a fare esaminare i suoi conti da un osservatore indipendente, se ciò poteva aiutare a chiarire, salvo poi rimangiarsi quest’affermazione una volta che doveva aprire i libri contabili.
Farage si difende dicendo che quei soldi sono una allowance e lui può spenderli come preferisce, ma in realtà non può comprarci la birra e deve dimostrare di usarli per l’attività politica. Inoltre, tutti gli europarlamentari inglesi hanno rendicontato tramite istituzioni terze le spese effettuate coi soldi dell’Unione Europea, soldi delle tasse degli europei. I rendiconti degli altri politici inglesi li trovate sui siti internet dei Tories, dei Laburisti e dei Lib-Dem. Farage è l’unico che ha rifiutato questa misura di trasparenza.
In pratica ‘sto buffone si pone come antidoto alla corruzione morale di Bruxelles e poi si intasca soldi indebitamente per pagare spese inesistenti.