Il nuovo cannone laser dell’esercito israeliano

In questo video potete ammirare l’ultima fantascientifica arma a disposizione dell’esercito Israeliano.

Si tratta di un cannone laser progettato dalla Lockheed Martin che riesce a incendiare una barca a vari chilometri di distanza. Qui il video:

Per fortuna Maroni e la Lega non sono più al governo, altrimenti avremmo visto strumenti del genere utilizzati nel contrasto dell’immigrazione clandestina.

La guerra a Gaza, la Bibbia e Twitter. Pilastri di nuvole, pietre d’argilla e un ebreo che parla come Mussolini

Purtroppo stiamo assistendo ad una nuova fase sanguinosa dello scontro tra Israeliani e Palestinesi.
Se volete capire in che modo è comiciata questa guerra, date un’occhiata a questa timeline.
L’operazione “Pilastro di difesa” (Pillar of defense)  inizialmente, era stata presentata con un nome diverso: Pilastro di Nuvole.
Il riferimento è alla Bibbia, nel Libro dei Numeri, 13-16:
(13) Mosè disse al Signore: «Ma gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza (14) e lo hanno detto agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nubi e di notte in una colonna di fuoco. (15) Ora se fai perire questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: (16) Siccome il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto.

In Israele la Bibbia viene letta molto più che nel resto dell’ Occidente, perciò la sezione marketing dell’esercito israeliano ha decise di cambiare nome alla sua guerra per venire incontro ai gusti occidentali: così, dall’oscuro “Pilastro di Nuvole” si è arrivati al più comprensibile “Pilastro di Difesa”.

Altri fanno notare che anche Hamas ha deciso di battezzare la sua operazione di difesa “Pietra d’Argilla”. Anch’esso un riferimento sacro tratto dal Corano, precisamente dalla sura numero 105, detta “La Sura dell’Elefante” (Al-Fîl):
1.In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1 Non hai visto come agì il tuo Signore con quelli dell’elefante?
2 Non fece fallire le loro astuzie?
3 Mandò contro di loro stormi di uccelli
4 E lanciando su di loro pietre di argilla indurita.
5 Li ridusse come pula svuotata. 

Come vedete, la guerra si combatte anche così, usando riferimenti a guerre di duemila anni fa.

Tutto ciò avviene anche su Twitter, uno spazio virtuale che serve alle due parti per aumentare il proprio consenso.

E proprio su Twitter un giornalista italiano ha dato il peggio di sè.
Il 15 Novembre David Parenzo per giustificare le bombe su Gaza ha twittato questo ragionamento:
Il grande Yehoshua, idolo dei pacifichisti nostrani, ha detto:” la guerra è inevitabile, Hamas è un nostro nemico” Mettete l’animo in pace.

Nulla di strano, se non fosse che il termine “panciafichisti” è un dispregiativo per “pacifisti”, reso famoso da Mussolini, che così spronava gli italiani a non volere la pace ma a desiderare la guerra.

E’ molto triste vedere che un giornalista ebreo debba ricorrere al linguaggio di Mussolini per giustificare un bombardamento.

E’ un fatto triste, sì, ma ci permette di capire che in guerra tutto è possibile.

War Marketing: le sexy soldatesse israeliane

Internet è piena di banner pubblicitari che invitano a passare le vacanze in Israele.

Fondamentalmente, il ministero del turismo ha due grosse fette di mercato cui rivolgersi qui in Italia (negli Stati Uniti i canali si moltiplicano vista la presenza massiccia di ebrei americani):

1- il turismo religioso, per cui si fa pubblicità tramite le chiese cattoliche che trasportano gruppi di fedeli nei luoghi della Natività di Cristo e negli altri siti sacri al cristianesimo.

2- Il turismo giovanile da spiaggia-discoteca, per cui la pubblicità via Internet sembra essere la miglior soluzione. Tel Aviv, assieme a Beirut, il Cairo e Ramallah è una delle capitali del divertimento della zona. Nelle numerose discoteche sul lungomare si alternano dj tra i più rinomati del mondo per quanto riguarda i generi di musica elettronica chiamati Goa e Trance .

Ieri il Daily Mail ha pubblicato la foto sopra, una soldatessa in bikini che pattuglia una spiaggia israeliana con un grosso mitra a tracolla. Le didascalie e i doppi sensi dell’articolo si sprecano: le curve sono “molto pericolose” e “nessuno si azzarderebbe mai a calpestare il castello di sabbia di questa signorina”.

Già nel 2007 il Ministero degli Esteri aveva promosso una campagna sulle bellezze in divisa dello Tsahal, l’esercito israeliano. Una macchina militare molto esigente, visto che pretende tre anni di servizio militare obbligatorio agli uomini e due alle donne, pena la perdita dei diritti civili e politici.

Secondo voi, perchè la politica israeliana promuove la circolazione di queste immagini?

A noi sembra un raffinato meccanismo mediatico, volto a stimolare la simpatia per Israele in  un determinato settore dell’opinione pubblica.

Chiudiamo proponendovi un video quasi da feticisti delle divise; ovviamente protagoniste sono le belle e disinibite soldatesse di Israele.

Il profilo youtube che ha caricato il video si chiama letteralmente “IDFgirlsRhot”, ossia “le soldatesse israeliane sono bone”. Noi diremmo che, più in generale, “le ragazze israeliane sono bone”, visto che (come le siciliane) sono frutto di un mescolamento di popolazioni euromediterranee, quindi non sorprende che sia in Sicilia sia in Israele si trovino tanti tratti somatici diversi, particolari e affascinanti. Che poi le ragazze siciliane non siano costrette a girare armate, è un altro discorso.

Guerra e capezzoli, lucidalabbra e mitra, effusioni lesbiche ed armi chimiche.

Difficile dare giudizi, o delimitare un confine netto fra il narcisismo digitale di diciottenni in guerra e lo sfruttamento mediatico di un immaginario erotico/militare da parte del potere.