Alessandro Di Battista nuovo conduttore delle Iene

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Come riportato dal sito di gossip Dagospia, lo storico programma di Italia Uno Le Iene starebbe pensando ad Alessandro Di Battista per affiancare Geppy Cucciari e Miriam Leone alla conduzione.

“La scelta di Alessandro Di Battista è coerente con le recenti scelte di Pif e Fabio Volo nel ruolo di conduttore maschile” fanno sapere dalla redazione.

Di Battista rappresenta infatti il profilo perfetto per lo storico programma di Italia Uno: un trenta/quarantenne mediamente impegnato nel sociale, con un sorriso rassicurante e perfettamente a suo agio davanti a una telecamera. Il suo profilo è particolarmente adatto anche perchè a differenza di altri (come, ad esempio, Teo Mammuccari) ispira fiducia a quella fascia di telespettatori composta da donne del ceto medio comprese tra i 35 e i 65 anni.

Si attende ora la risposta, probabilmente positiva, del deputato romano. Già si sono detti d’accordo Grillo e Casaleggio che, come con già con Dario Fo, Fedez e Andrea Scanzi, cercano di affidarsi a volti riconoscibili dello spettacolo per veicolare le idee e le battaglie del Movimento 5 Stelle.

 

L’orrore quotidiano del giornalismo online; l’orrore insuperabile del Resto del Carlino.

I giornalisti che producono contenuti per le testate online sono esseri inferiori alla media.

Fanno un lavoro che potrebbe fare davvero chiunque, stare seduti al computer, con le agenzie davanti a fare copia e incolla. Punto. E nonostante ciò, riescono a fare errori allucinanti da analfabeti.

Il disprezzo che va riservato a questa categoria umana deve essere il massimo.

Pensate che stiamo esagerando? Vi mostriamo qualche esempio così potrete capire a cosa ci riferiamo. Ecco gli screenshot dell’orrore

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Così il sito del Giornale di Sicilia raccontava un tragico omicidio-suicidio, mostrando il corpo senza vita della vittima.

Cliccando, si accedeva alla notizia con video, che proponeva un’immagine ancora più agghiacciante.

balconeCommentare il suicidio di un uomo lanciatosi dal balcone inquadrando quel balcone dal basso verso l’alto. Complimenti per la sensibilità.

Passiamo ora a Dagospia, un sito sensazionalistico che si diverte a ridere dei suicidi e delle tragedie. Qui un altro caso di persona gettatasi nel vuoto viene presentata con un fotomontaggio grottesco.

orrore2Ecco invece, in un crescendo di vomitevole terrorismo psicologico, come Dagospia commentava la tragedia dell’uragano nelle Filippine.

dagovergogna“Tutti giù per terra!”, una canzone per bambini, viene usata per commentare la distruzione dell’umanità di decine di migliaia di persone. Semplicemente vergognoso.

A volte non sono le tragedie a rendere il giornalismo osceno, ma il contrasto fra una notizia “leggera” che viene impaginata assieme ad una notizia tragica, come potete vedere in questa fotogallery di Repubblica Palermo.

orrore3Il commento alla foto è davvero orribile. “dalla ragazza morta” si passa alla partita di calcio per finire a Tony Sperandeo che indica il lettore, mentre una ragazza (viva) sorride perplessa.

Chiudiamo con il massimo dell’orrore, della pornografia del dolore e della mancanza di rispetto per le vittime di una tragedia.

La prima pagina del Resto del Carlino, quotidiano bolognese, il giorno dopo la strage di migranti al largo delle coste della Sicilia.

orrore definitivoNon si vede, ma nella foto c’era un’altra ragazza distesa senza vita.

Mettere in prima pagina il corpo di una bella donna per attirare lettori è qualcosa che da decenni fanno moltissime testate.

Mai nessuno aveva però messo la foto provocante di una bella ragazza morta sdraiata, coi pantaloni quasi abbassati.

L’orrore supremo, pornografia e necrofilia in prima pagina su uno dei quotidiani più conservatori, reazionari, cattolici d’ Italia.

Non c’è limite alla perversione del giornalismo italiano.

Una nazione che è costretta a informarsi tramite fonti di questo genere è destinata ad una involuzione morale definitiva e pericolosa.

Kamikaze musulmani alla stazione di Bologna

Francesco Cossiga dal 2000 fino alla sua morte è stato l’uomo dietro dagospia.com, il sito di gossip politico più influente d’Italia.
Negli ultimi anni di vita Cossiga è stato il più autorevole sostenitore della “Pista palestinese” per la strage alla stazione di Bologna del 1980.
Non intendiamo spendere una sola parola sui processi e sulle ipotesi riguardanti la strage: non abbiamo nè il tempo, nè le conoscenze, nè le capacità, nè il fegato per parlare di argomenti così intricati e dolorosi.
Vogliamo soltanto proporvi una notizia apparsa ieri su Dagospia

ARRESTATO IN ROMANIA ELIO CIOLINI, IL GRANDE PALLONARO COMPLOTTISTA DEGLI ULTIMI TRENT’ANNI – RICERCATO PER REATI FINANZIARI, PER ANNI NON FECE ALTRO CHE CONFONDERE INDAGINI – DISSE (E POI RITRATTÒ) CHE LA STRAGE DI BOLOGNA FU COMMISSIONATA DALLA P2 – INTANTO SULLA BOMBA ALLA STAZIONE ESCONO NUOVI INDIZI SU POSSIBILI COLLEGAMENTI FRA LE BR E LA RETE DEL TERRORISMO ISLAMICO…

Il terrorismo islamico?
La pista palestinese di cui si parla nell’articolo riportato da Dagospia implicherebbe che la bomba sia esplosa per errore durante il trasporto di materiale esplosivo da parte di due comunisti tedeschi (Thomas Kram e Krista Margot Frohlich)  collegati con il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, una formazione marxista guidata all’epoca da un cristiano palestinese, Georges Habash.
Di questi giorni è la notizia che anche un brigatista italiano, Francesco Marra, passò da Bologna il 2 Agosto di 32 anni fa.
Il titolo di Dagospia parla invece di TERRORISMO ISLAMICO.
Scivolone? Riflesso condizionato? Malafede?
Osama Bin Laden all’epoca dei fatti aveva 23 anni, e nessuno sa con certezza dove si trovasse in quei giorni.
Quindi non ha un alibi.
Attendiamo sviluppi.

ADDORMENTARSI DURANTE LA MASTURBAZIONE

Questa immagine ci ha colpito:

COPYRIGHT Umberto Pizzi

Con una disposizione iconica tipica di ogni cafonal di dagospia.com, il sito di gossip politico ci racconta la presentazione del libro dello storico Angelo Varni sulla storia del Corriere della Sera, avvenuta in via Solferino a Milano il primo Marzo 2012.

L’obiettivo di Umberto Pizzi ha pizzicato diversi partecipanti assopiti, insonnoliti, abbioccati, sbadiglianti, intorpiditi o semplicemente addormentati.

In un qualsiasi ospizio sarebbe normale vedere tanti anziani seduti e assonnati.

In questo collage vediamo lo stesso identico spettacolo, solo che la cornice è un convegno nella sede del più prestigioso quotidiano italiano, e i protagonisti sono sì in là con gli anni, ma rivestono ancora ruoli di comando nell’industria culturale.

Sociologi di chiara fama, megadirettori, giuristi, storici autorevolissimi, giornalisti decorati, presidenti di corso di laurea, boiardi di stato, titolari di cattedre a vita.

Il fatto che il dibattito tratti della storia delle prime pagine del Corriere della Sera dalla sua fondazione nel 1876 agli anni ’50 rende il tutto ancora più grottesco: questi uomini potenti parlano di sè stessi e di chi li ha preceduti, celebrano sè stessi e si addormentano nel farlo.

Il giornalismo che parla di giornalismo.

La storia che parla della storia.

Anziani che parlano di altri anziani con altri anziani, e si addormentano durante la conversazione.

Il sonno che prevale sulle parole.

La corrosione dei tessuti organici è direttamente proporzionale al rango.