La cosa più divertente delle mail di John Podesta svelate da Wikileaks sono quegli scambi in cui affetti, impegni politici e vita quotidiana si intrecciano.
Parliamo ad esempio di questo scambio fra i fratelli John e Tony Podesta, campioni della bella società di Washington D.C. negli otto anni di Barack Obama. John è uno degli uomini chiave della macchina elettorale di Hillary Clinton.
il titolo dello scambio è
i due potenti fratelli devono organizzare un incontro con due persone di cui conosciamo solo i nomi (Mustafa e Hakim) ma non i cognomi. Il problema è che i due fratelli sono molto impegnati, e cercano di far combaciare gli impegni. Sullo sfondo, le cene informali nei weekend di Washington e le colazioni di lavoro a New York City.
“Vieni alla cena? Io sono indeciso ma se vieni anche tu sono più tentato”
“Sabato non posso, ho un funerale. se puoi mandami la mail di Mustafa e Hakim”
“sabato e domenica sono col Papa a Philadelphia, la colazione con Marco Carrai sabato mattina a New York a che ora è?”
I fratelli Podesta, che nello stesso giorno fanno colazione col Papa e con Marco Carrai, mostrano un certo affetto fraterno (Are you coming? I’m back in DC Thursday and Friday. Maybe do dinner Saturday or lunch Sunday. More inclined if you are coming. If not, might just try to grab a coffee with them.) che rende un po’ colpevole la lettura di queste mail, quella sensazione di disagio descritta da Naomi Klein in questa conversazione con Glenn Greenwald
Evidentemente i direttori dei grandi giornali italiani non hanno interesse a scavare in questo pozzo pruriginoso ma pieno di indizi giornalisticamente succulenti. Forse anche loro provano disagio come Naomi Klein, o forse non gli interessano certi argomenti.
In ogni caso, al momento non sappiamo dirvi se gli impegnatissimi fratelli Podesta, dopo aver parlato con il Papa e Carrai, siano riusciti o meno a incontrare Mustafa e Hakim.
P.S.
AVVISO PER I COMPLOTTISTI
Marco Carrai collabora con il Center for American Progress, fondato da John Podesta, per cui non c’è assolutamente nulla di strano se pranzano assieme quando si trovano nella stessa città, non è questa la cosa importante di questo articolo. Nè ci interessa sottolineare la coincidenza per cui il Papa e Carrai si trovino negli stessi giorni nel Nordest degli Stati Uniti. E nemmeno vogliamo fare allusioni sull’identità di Mustafa e Hakim perché non è possibile evincerla dalle mail, almeno per noi. Quello che volevamo sottolineare è l’affetto fraterno, sincero e privato, fra due potentissimi lobbysti americani.