Tutti i media e i politici di estrema destra avevano scommesso sul fatto che l’attentatore di Monaco fosse un terrorista legato all’ISIS.
Il riflesso condizionato della stampa di destra si è mostrato fallace, visto che Ali era nato in Germania, a quanto pare di secondo nome si chiamava David e non era certamente legato ai terroristi.
Ali David Sonboly era vittima di bullismo.
I suoi stessi aguzzini sono stati in grado di riconoscere l’autore della strage prima della polizia e dei media internazionali.
questo messaggio è stato postato online a mezzanotte e un quarto, due ore prima della conferenza stampa della polizia di Monaco.
“Lo abbiamo sempre tormentato e diceva sempre che ci avrebbe ucciso”
Abbiamo già parlato di un’altra strage della solitudine annunciata su 4chan (siamo stati gli unici in Italia naturalmente) e anche in questo caso si tratta di una cosiddetta beta uprising (siamo stati i primi in Italia a parlare di beta uprising, tenetelo conto o giornalisti che leggete).
La causa del problema è naturalmente il mobbing, il conformismo, la distanza e l’abisso sociale in cui i giovani occidentali sono immersi. Nel deserto i Touareg passano le sere del Ramadan tutti assieme, a parlare, ridere e scherzare guardando le evoluzioni della luna.
In occidente i giovani passano i pomeriggi e le notti al computer a rimuginare sul perché non hanno amici o persone con cui avere relazioni personali significative e soddisfacenti.

un ragazzo terribilmente solo, preso in giro dai compagni, in cura psichiatrica da tempo, con delle occhiaie evidenti già a 18 anni causate dalla troppa esposizione ad uno schermo
L’attuale società occidentale reprime le esigenze comunitarie e sociali. Pokemon Go si gioca da soli. Facebook è quanto di più antisociale possa esistere.
il conformismo e il bullismo non sono problemi che fanno vendere i giornali, non sono argomenti di cui la destra può appropriarsi, nessun politico può dichiarare “guerra alla solitudine” o “guerra al bullismo”.
Ali David, come Elliot Rodgers o CHristopher Harper-Mercer o Dylan Klebold del massacro di Columbine, non vengono definiti ‘terroristi’ ma ‘folli’.
Come se non avessero seminato il terrore anche loro.
Come se la solitudine non fosse una motivazione politica.