Dopo aver chiuso con la forza piazza San Domenico, il sindaco Orlando tenta un altro colpo di mano con Piazza Garraffello.
Un atteggiamento da dittatore che, ovviamente, trova le resistenze della gente del quartiere.
Qualche giorno fa solo un miracolo ha evitato una tragedia, quando una parte di una palazzina pericolante è crollata, senza causare vittime.
Fosse successo di sabato notte ci sarebbero stati morti e feriti.
Santa Rosalia ci ha messo la mano.

Avvertenza per chi non vive a Palermo: il palazzo NON è ridotto così in seguito al crollo. A ridurlo così furono le bombe inglesi e americane e tedesche e italiane nel 1943. Il crollo ha interessato una piccolissima parte, quella che si vede a terra in basso
Il palazzo in questione è uno dei pochi esempi, in Italia e in Europa, di macerie della Seconda Guerra Mondiale perfettamente conservate.

La Gedachtniskirche di Berlino come Piazza Garraffelo a Palermo: la memoria delle atrocità della guerra va mantenuta viva
Qualcosa di simile è rimasto a Berlino come eterna memoria degli orrori della guerra.
Palermo, una delle città più bombardate in Europa, ha mantenuto diversi ruderi della Seconda Guerra Mondiale, quando inglesi e americani distrussero sistematicamente il centro storico per vedere l’effetto psicologico sulle popolazioni.
A qualcuno sembrerà strana quella specie di svastica chiaramente visibile sulle rovine, opera dell’artista Uwe Jaentsch che ha donato la sua arte al quartiere. Proprio nel punto del crollo aveva fatto una scultura di immondizia precedentemente rimossa dal Comune.
Ora Orlando e il potere cittadino hanno deciso di chiudere l’accesso a Piazza Garraffello, tra le proteste dei vuccirioti.
Una mossa dittatoriale, che spezza la continuità fisica, storica e comunitaria di un quartiere popolatissimo e amato dai palermitani.
Giustamente gli abitanti del quartiere dicono che bisognava intervenire prima del crollo, non adesso. Dicono che le responsabilità sono del Comune, visto il vincolo dei Beni Culturali sugli antichi palazzi abitati e la proprietà del Comune su quelli diroccati. Gente che ha speso soldi basandosi sulle direttive comunali ora si ritrova il quartiere diviso da un muro per l’odiosa decisione presa dall’alto.
Intervenire adesso serve solo per le telecamere, ma sappiamo quanto il nostro sindaco si diverta a farsi inseguire dagli obiettivi dei media.

Il sindaco Orlando, come già il compianto Federico II, la notte gira per le taverne della città di Palermo, cercando di capire i bisogni della popolazione dalla loro viva voce.
I secondi fini di questa mossa urbanistica sconsiderata sono parecchi: vista l’incapacità di intervenire sui problemi reali del quartiere si decide di tappare l’arteria principale, impedendo così il traffico di persone che caratterizza da secoli la Vucciria; così si cercherà di colpire la ‘movida’, come se fosse questo il problema principale del centro storico, e non la mancanza di lavoro e infrastrutture adeguate.