Wolf-PAC: a favore del finanziamento pubblico ai partiti, contro le donazioni delle multinazionali

No, purtroppo in questo articolo non parleremo dei Wolfpack, i campioni del crust punk svedese.


Parleremo invece di un’iniziativa di pressione politica presentata nel 2011 a New York durante Occupy Wall Street per iniziativa, tra gli altri, di Cenk Uygur, il conduttore del famosissimo online-show The Young Turks.
Wolf-PAC è un gioco di parole tra Wolfpack (branco di lupi) e PAC (Political Action Committee) e il loro obiettivo è quello di abolire il finanziamento privato alla politica statunitense, obbligando i partiti a servirsi del finanziamento pubblico.
Avete capito bene, mentre in Italia uno dei maggiori partiti propone l’abolizione del finanziamento pubblico come soluzione a tutti i mali di questo paese, in America una parte della società civile si batte esattamente per il risultato opposto: niente più soldi privati, niente più lobbysmo delle multinazionali, niente più politici burattini delle mega-corporation farmaceutiche, petrolifere o delle armi: la politica, per essere libera, va fatta con soldi pubblici, altrimenti ci sarà sempre il dubbio sulla genuinità delle proposte politiche da parte di deputati e senatori.

spongebob finanz

Qualche tempo fa su questo blog un commentatore grillino ha svelato lo scenario che lui (e probabilmente il suo partito) immagina per il futuro sistema di finanziamento ai partiti. Ecco le sue parole:

tengo a sottolineare come l’attuale gestione dei finanziamenti pubblici ai partiti sia palesemente fallimentare e vada abolita, per dare vita ad una nuova forma di finanziamento, anche privato, che sia regolata da precise regole di trasparenza in merito alle contribuzioni.

Le sue parole sono l’esatto contrario delle intenzioni del Wolf-PAC: per molti grillini il finanziamento pubblico è fallimentare e va abolito, e dello stesso avviso è Matteo Renzi; per i sostenitori del Wolf-PAC invece il finanziamento privato consegna la politica nelle mani delle multinazionali che finanziano i partiti: il loro obiettivo ultimo è addirittura quello di aggiungere un ventottesimo emendamento alla costituzione americana, che vieti espressamente il finanziamento privato ai partiti.

Non è la prima volta che il nostro blog pubblica notizie che in Italia non sono ancora arrivate, ma per fortuna non siamo dei giornalisti professionisti, quindi abbiamo ancora un certo grado di libertà e di curiosità.  NESSUN giornale italiano ha mai parlato di queste cose, a quanto pare (potremmo sempre sbagliarci e saremmo felici di correggerci).

Se volete sapere qualcosa in più su chi ha interesse ad abolire il finanziamento pubblico, su un sito di informazione svizzero in lingua italiana abbiamo trovato alcune cifre interessanti sul sostegno di banche e aziende farmaceutiche elvetiche alla politica americana.

nascar politicsIl cartello qui sopra dice: “I senatori dovrebbero indossare uniformi come i piloti automobilistici, così potremmo identificare le multinazionali che li sponsorizzano”.

Pensate che bello se accadesse in Italia: vedere i parlamentari del PD con le camicie decorate con la scritta COOP e Monte dei Paschi; vedere le donne elette in parlamento col PDL con tailleur firmati Mediaset e Comunione e Liberazione; oppure vedere gli eletti del Movimento 5 Stelle con gli sponsor Amazon e Google sulle maniche delle giacche.